Politica

La depressiONU / Eppure a Bagdad ricostruiamo la vita

Intervista a Staffan de Mistura, uomo di fiducia di Kofi Annan che lo ha nominato rappresentante speciale dell'Onu in Iraq

di Joshua Massarenti

È l?uomo di fiducia di Kofi Annan, che lo ha nominato rappresentante speciale dell?Onu in Iraq. Un incarico diplomatico ambito e nel contempo temutissimo per via dell?insicurezza che prevale nel dopoguerra iracheno. Peace building e intervento umanitario sono i due temi chiave affrontati da Staffan De Mistura in questa intervista.

Vita: I prossimi mesi si riveleranno cruciali per l?Iraq?
De Mistura: Sono due gli appuntamenti fondamentali. Tra il referendum sulla Costituzione del prossimo 15 ottobre e le elezioni di dicembre, gli iracheni hanno la possibilità di riprendere in mano il loro destino. Sicurezza permettendo?

Vita: E l?Onu che cosa fa?
De Mistura: Abbiamo ricevuto 600 milioni di dollari per fini umanitari e per la ricostruzione. Ma per via dell?insicurezza, da tutti sottovalutata, è stato necessario riorientare il nostro intervento sui bisogni primari, in particolare la scuola, gli ospedali con distribuzione di bombole di ossigeno o di vaccini, e il capacity building. Quest?ultimo consiste nella formazione di iracheni per la gestione dei loro ministeri e di altre strutture pubbliche.

Vita: Quali i risultati fin qui ottenuti?
De Mistura: Molti iracheni sono già stati formati in Giordania e in Kuwait, cioè dalle sedi irachene dell?Onu, per poi essere mandati nei vari ministeri del Paese. Stiamo poi lavorando affinché sette milioni di ragazzi possano andare a scuola. Sei milioni di bambini sono stati vaccinati.

Vita: Esistono forme di collaborazione concrete con gli Stati Uniti e i loro alleati?
De Mistura: Non c?è cosa peggiore di duplicare gli interventi nello stesso posto. Quindi non solo collaboriamo con tutti gli attori presenti in Iraq ma, proprio per evitare le sovrapposizioni, è stata creata un?unità speciale incaricata di registrare tutte le attività svolte dagli uni e dagli altri.

Vita: Quali le esigenze degli iracheni?
De Mistura: Un?inchiesta svolta ci ha dimostrato che sicurezza e servizi di base – tra cui l?acqua, la scuola, gli ospedali – costituiscono le priorità assolute.

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