Cultura

La debolezza di Yasser

Nessun leader dietro di lui.

di Paolo Manzo

Quali sono i possibili scenari per l?Autorità palestinese dopo il ricovero di Arafat in un ospedale parigino? La prima ipotesi è quella di una lotta senza quartiere per la successione del leader palestinese. In primis, perché, negli ultimi anni, Yasser Arafat non ha contribuito a ?tirare su? un suo delfino. Vuoi per la sua volontà di non passare la mano, vuoi per l?opposizione di Israele che aveva tutto l?interesse affinché l?Anp restasse ?monca? nel momento – che oggi pare essere arrivato – in cui Arafat fosse stato costretto a lasciare la mano. Da Al Fatah all?Olp (entrambe guidate dallo stesso Arafat), passando per l?amministrazione e le forze di sicurezza palestinesi, ognuno è portatore di interessi propri e molti analisti politici vedono nel ricovero di Arafat a Parigi il preludio per una lotta senza quartiere per assicurarsi il potere all?interno dei Territori. Altri analisti – ed è questo il secondo scenario – vedono nella malattia del 75enne leader palestinese l?opportunità per svoltare e tirare fuori dalle secche i negoziati tra Israele e Anp. Soprattutto perché sia Sharon che gli Usa consideravano da tempo Arafat un leader fragile politicamente da quando, sotto la pressione degli oltranzisti di casa sua, rifiutò la mediazione dell?allora amministrazione democratica presieduta da Clinton, in quel di Camp David. Voleva passare come il ?combattente? piuttosto che come colui che siglava con Israele un accordo. Ma agli occhi dei palestinesi Arafat rimane il simbolo della loro lotta per l?indipendenza, il leader. Sconfitto, malato ma eroe.


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