Welfare
La cura dei campi
Handicap. Arriva dagli Stati Uniti unidea nuova per sconfiggere lautismo
di Alma Grandin
Lavorare nei campi per cercare di sconfiggere l?autismo. Una tecnica che all?estero viene seguita da anni, mentre in Italia la prima iniziativa del genere stenta a decollare. A tentare l?avventura sono l?Associazione lombarda per l?autismo (Ala) e la cooperativa di genitori Cà Barberino, nella zona dell?oltrepò Pavese.
Nel nostro Paese sono 35 mila gli autistici (5-6 soggetti su 10 mila nati), 5 mila solo in Lombardia. Ma la cifra raddoppia se si includono i casi meno gravi e l?universo dei disturbi affini. Ma nonostante le cifre, nella terapia dell?autismo c?è un vuoto piuttosto drammatico, sia per l?arretratezza delle conoscenze sia per la carenza di strutture di assistenza. Ancora oggi, in Italia, l?autismo è considerato solo un problema relazionale e affettivo (magari prodotto dall?inadeguatezza dei genitori), tanto che l?autistico, nella sua vita, rischia di finire in una vera ?terra di nessuno?, palleggiato tra generici ?centri socio-educativi? e strutture psichiatriche, entrambi quasi sempre inadeguati nonché riottosi ad occuparso di lui.
E mentre le comunità scientifiche internazionali hanno concentrato l?interesse su due fronti, la biologia dell?autismo e i suoi problemi cognitivi, sul versante delle terapie nel Nord Europa e negli Stati Uniti da dieci anni si è deciso di puntare sulle ?farms communities?, le comunità agricole residenziali. Queste specie di fattorie facilitano l?integrazione della persona autistica, mentre l?ambiente urbano, fonte continua di stress e mortificazioni, ne favorisce l?isolamento. «In questi centri», spiega il professor Francesco Barale, direttore del servizio di psichiatria del Policlinico San Matteo di Pavia , «è anche possibile realizzare il ?setting naturale?: i programmi di riabilitazione coincidono cioè con la vita quotidiana, e i terapeuti condividono la giornata con i ragazzi. In questo tipo di ambiente», prosegue il professore, «è più facile inserire i giovani in attività lavorative semplici, valorizzando le capacità di ognuno».
Come detto, in Italia non esiste nessuna esperienza di questo tipo, e la cooperativa Cà Barberino si sta ispirando a quelle già esistenti all?estero per realizzarla. Alcune famiglie con bambini e ragazzi autistici, dopo anni di inutili sforzi, tra assenza di strutture di sostegno e metodologie inadeguate, si sono quindi riuniti in cooperativa e stanno cercando un luogo dove aprire questa la prima comunità sul modello americano. Ma, mentre negli altri Paesi queste strutture sono finanziate dallo Stato, da noi le famiglie devono pagare di tasca propria. Il budget necessario però è molto alto, ed il progetto rischia di rimanere solo un sogno. Per questo motivo l?Ala e Cà Barberino lanciano un appello a enti locali, fondazioni e privati. Per contribuire si può contattare il dottor Lorenzo Cocito, cooperativa Cà Barberino: 02/66400966, 0330/ 718702, oppure il professor Francesco Barale, Policlinico San Matteo: 0382/ 502627.
Notizie sull’autismo
COS?È. Secondo l?Oms l?autismo è un disturbo dello sviluppo che compare entro i primi 3 anni di vita, colpisce prevalentemente il sesso maschile (una femmina ogni 3 maschi). La sua incidenza è maggiore, ad esempio, della sindrome di Down.
QUANTI NE SONO AFFETTI. Nel nostro Paese sono 35 mila gli autistici: 5-6 soggetti su 10 mila nati ma la cifra raddoppia se si includono i casi meno gravi.
QUANDO SI MANIFESTA. Nel bambino autistico i primi sintomi sono riconoscibili intorno ai 24-30 mesi ed hanno come caratteristiche fondamentali isolamento, alterazioni del linguaggio, della comunicazione e dell?interazione sociale.
COME INFORMARSI. Lanciare nei motori di ricerca su internet (ad esempio http://www.altavista.com) la parola ?Autism?. In Italia ci sono due associazioni: L?Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) tel. 06/43587455 e l?A.l.a. (Associazione lombarda per l?autismo) tel. 02/66400966
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