Sostenibilità
La cultura finanziaria è il vero grande investimento. Vale il 2,3% del Pil
"Con una migliore conoscenza degli strumenti si potrebbero far entrare in circolo oltre 32 miliardi". Intervista a Giuseppe Zadra.
"L'educazione finanziaria è un tema di interesse civico, sempre più largamente diffuso, anche al di fuori dei nostri confini nazionali". Parola di Giuseppe Zadra, direttore generale dell?Abi, l?associazione bancaria italiana, in prima linea, da tempo, sul fronte dell?educazione finanziaria, con l?attività del consorzio Patti Chiari.
Consumers? Magazine: L?indagine di Bankitalia, lo studio Ambrosetti. In Italia, per l?ennesima volta, si torna a parlare di analfabetismo finanziario. Le iniziative di Patti Chiari si dimostrano insufficienti a colmare il gap con il resto d?Europa?
Giuseppe Zadra: Lo scenario italiano è simile a quello riscontrato anche nella maggioranza degli altri Paesi: il livello di cultura finanziaria è in generale basso e poco adeguato a rispondere alle sfide che i nuovi scenari pongono nei confronti dei consumatori. In Italia, come del resto in altri Paesi, la presa di coscienza collettiva della necessità di un impegno in educazione finanziaria è emersa solo in concomitanza di eventi poco positivi, come per esempio il crollo dei mercati azionari di cinque anni fa. Ritengo invece che oggi sia oltremodo necessario impegnarsi in azioni strutturate e congiunte con associazioni, istituzioni, media e chiunque possa dare un contributo in questa direzione per aiutare le persone a diventare più consapevoli e responsabili in fatto di scelte economico-finanziarie. Da questa consapevolezza nasce l?impegno del consorzio. Molte sono le iniziative già intraprese che hanno registrato un buon successo, come per esempio Porte Aperte a Patti Chiari, che ha avuto il supporto attivo e la piena collaborazione da parte di dieci associazioni dei consumatori. Vorrei ricordare poi la campagna Dialogo che, durante lo scorso mese di novembre, ha coinvolto tutte le persone che si relazionano con una banca, dai giovani alle famiglie, alle imprese, per sensibilizzarli sull?importanza del risparmio nella vita di ogni giorno.
CM: Secondo gli osservatori e gli esperti, l?educazione finanziaria deve partire dai banchi di scuola. Cosa ne pensa?
Zadra: Sono assolutamente convinto che un approccio didattico adeguato, con materiali e strumenti facilmente accessibili e comprensibili, possa contribuire in modo determinante alla formazione di una coscienza economica nelle future generazioni. Il settore bancario, attraverso Patti Chiari, supporta attivamente le scuole ed è impegnato da quattro anni con il programma per le scuole medie Io e l?economia. Quest?anno l?offerta formativa di Patti Chiari prevede l?introduzione di un nuovo programma didattico per le scuole superiori: Patti Chiari con l?economia: i ragazzi e i loro insegnanti parteciperanno ad una serie di incontri con i tutor delle banche che spiegheranno gli aspetti legati alla creazione e allo sviluppo di un business plan. In questo modo i ragazzi degli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado (età compresa tra i 17 e i 18 anni) possono conoscere i passi necessari da compiere per pianificare in termini economici un?attività imprenditoriale.
CM: Perché è sempre più indispensabile avere una buona conoscenza della finanza?
Zadra: Non è sufficiente che vi sia una valida offerta di prodotti e servizi finanziari, se la domanda non è pronta a recepire i benefici dell?offerta. Questo può accadere solo se il consumatore è adeguatamente formato, informato e responsabilizzato sulle proprie scelte in materia finanziaria. Migliorare il livello di cultura finanziaria dà benefici all?economia, incrementa il benessere degli individui e contribuisce ad una maggiore efficienza del settore dei servizi finanziari. Lo studio realizzato da Ambrosetti – The European House calcola che se tale efficienza portasse ad un aumento anche di un solo punto percentuale nel valore di tali attività, ciò equivarrebbe a 32,7 miliardi, ovvero al 2,3% del Pil nazionale; un?ottima ragione per investire un po? di tempo nella propria formazione economico finanziaria.
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