Cultura
La cultura come leva di sviluppo e di welfare: proposte alla politica
Grazie a un lavoro congiunto e articolato realtà diverse, rappresentative dell’ecosistema cultura, fatto di imprese e lavoratori, istituzioni e terzo settore, hanno stilato un documento che sarà discusso martedì 13 settembre alle ore 17 durante un incontro pubblico online con i candidati delle forze politiche
Abituati di solito ad essere chiamati alle urne in periodi tardo primaverili, questa volta abbiamo rivissuto il dramma (ormai) della campagna politica in piena estate, dove gli slogan dei partiti assumevano un sapore strano, da ‘cocco bello’ da spiaggia, minando ulteriormente la serietà di un atto di un’alta sacra ritualità, il voto. Ma la vera tragedia è il balbettamento sempre più di una cultura della politica che non sa reinventarsi, che non sa leggere la profonda trasformazione sociale: e che, ossessionata dal risultato immediato, risponde con la pancia, incapace di avere visioni e trovare parole per costruirle. E come spesso avviene, lascia la questione culturale nella sua posizione novecentesca, di corredo, di elemento di svago (‘artisti che fanno divertire’), con programmi che sfiorano la questione culturale, spesso relegandola al consueto binomio con un’idea vecchia di turismo (elemento anch’esso in radicale trasformazione), o con la retorica del Bel Paese, chiudendosi nelle teche del passato. Il mondo della cultura si è invece inevitabilmente trasfigurato negli ultimi anni, proprio perché è il luogo primario di coscienza e di presa d’atto delle alterazioni che il nuovo millennio ha prodotto.
Cultura è costruzione di nuovi vocabolari, rappresentazione di nuovi scenari, è tessitura di codici fra comunità, sempre più attenta a lavorare su di una dimensione di benessere che attraversa trasversalmente i settori più disparati.
Ed è fondamentalmente dialogo, non contrapposizione, come questa politica triste ci fa pensare.
E proprio per rispondere a questa impellente necessità, dai primi di agosto, per la prima volta in Italia, molte realtà culturali hanno deciso, per iniziativa della Fondazione Fitzcarraldo, che da anni alimenta questo confronto con gli appuntamenti di ArtLab, di unire le loro diverse prospettive e campi d’azione (dalle biblioteche agli spettacoli dal vivo, teatri, imprese digitali e biblioteche, organizzatori, produttori e club di musica dal vivo, case editrici, cooperative di comunità e videogamer, festival internazionali e circoli, centri culturali ibridi, startup, ecc.) e lavorare ad un documento congiunto.
Noi de Lo Stato dei Luoghi, prima rete di centri ibridi di rigenerazione a base culturale, ci siamo uniti a AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, AIB – Associazione Italiana Biblioteche, AIE – Associazione Italiana Editori, Alleanza delle Cooperative Italiane Cultura, ARCI – Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, Basilicata Creativa, C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena ContempoRanea, Cultura Italiae, Cultural Welfare Center, Distretto Puglia Creativa, Federculture, Fondazione Symbola, KeepOn LIVE, ICOM – International Council of Museums Italia, Music Innovation Hub, Promo PA Fondazione – LuBeC e, in questa calda estate, parola dopo parola, bozza dopo bozza,, limando anche possibile diverse visioni, abbiamo generato questa primo documento: “Cultura è futuro. Proposte di intervento per la prossima legislatura”.
La proposta è ora online ed è possibile, come organizzazione, sottoscriverla (scrivendo a artlab@fitzcarraldo.it), anche in previsione di un confronto, martedì 13 settembre dalle 17.00 alle 18.15, con gli esponenti delle forze politiche e coalizioni candidate (Chiara Appendino, Movimento 5 Stelle; Valentina Aprea, Forza Italia; Lucia Borgonzoni, Lega; Ilaria Cavo, Noi Moderati; Nicola Fratoianni, Sinistra / Verdi; Valentina Grippo, Terzo Polo; Riccardo Magi, Più Europa; Federico Mollicone, Fratelli d'Italia; Roberto Rampi, Partito Democratico).
Questa azione, che finalmente ha visto insieme le più disparate voci del mondo della cultura, è solo l’inizio di un percorso che continuerà nei prossimi mesi a nutrire il confronto con le forze politiche e a stimolare il dibattito nazionale.
Sperando in questo anche di alzare livello della discussione, co-educandoci insieme a crescere anche nella definizione delle nuove prospettive: quanto sa per esempio la politica del concetto di welfare culturale? O come la cultura agisca nel superamento delle diseguaglianze, allo sviluppo del potenziale e al benessere delle persone e delle comunità, all'innovazione e alla competitività di tutto il sistema produttivo? O del ruolo cruciale del Terzo Settore (essenziale nell’azione delle imprese culturali) nell’essere vera forza trasversale anche per esempio alle azioni dei silos del piano del PNRR? e, per finire, riusciremo un giorno a dare una dignità lavorativa a chi agisce sempre più in contesti disparati di nuovo welfare?
Noi ci proviamo, consapevoli della difficoltà di una politica capace di ‘studiare’ il cambiamento, ma anche forti dell’idea che siamo ad un momento paradigmatico: e che solo una nuova cultura sia in grado di nutrire un immaginario futuro. Alimentiamolo.
foto: Caserma Archeogica
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