«La crisi economica ha dimostrato di essere sistemica», spiega Elio Borgonovi, direttore dell’Istituto di pubblica amministrazione e sanità dell’università Bocconi, «ogni impresa guardando solo al proprio interesse ha determinato una situazione di instabilità non consentendo di raggiungere equilibri generali. Un modello inefficace. Parte della soluzione passa dalla Csr». Questa la consapevolezza della quinta edizione del Salone della Responsabilità sociale d’impresa. L’evento sarà ospitato dall’università Bocconi di Milano il 29 e 30 settembre. «Il motivo per cui ci siamo resi disponibili», spiega Borgonovi, «sta tutto nel nome della manifestazione. In Bocconi e in generale in università si è abituati a tanti convegni, raramente al confronto con l’esito pratico. Toccare con mano le realtà dei 50 espositori che verranno a spiegare la loro esperienza di Csr sarà un’occasione unica». Un’occasione per parlare di responsabilità sociale a 360 gradi: dai temi ambientali in tutte le loro declinazioni ai problemi sociali legati alla valorizzazione delle risorse umane, con uno sguardo privilegiato alla condizione femminile. «Ci teniamo a far sì che questo tema venga trattato in modo non formale, come fosse una sorta di strategia comunicativa», spiega Fabio Terragni, presidente di Bic La Fucina, portale di servizi per le Pmi. «La Csr deve essere considerata sostanziale rispetto alla missione delle imprese». (L.M.A.)
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