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La crisi Ucraina non vede soluzioni
La tregua nata dagli accordi di Minsk non sembra essere mai esistita e non si vedono all'orizzonte possibilità di accordi definitivi. Il russista Eliseo Bertolasi che è stato per Vita.it sul fronte degli scontri nel Donbass non ha dubbi, «per ricomporre la frattura ci vorranno anni. Di certo non sarà possibile tornare allo scenario precedente a Maidan».
È tornato da pochi giorni dal Donbass, dove si è mosso lungo il fronte del conflitto, dalla parte filo russa dello scontro. È il russista Eliso Bertolasi, uno dei pochissimi italiani ad essere stato sul campo. Quello che ha visto è uno scenario di distruzione che, nonostante le parole diplomatiche spese a Minsk tra i principali contendenti, non ha visto la tanto sbandierata tregua. La battaglia è continuata come e più di prima.
Si potrà tronare alla vecchia Ucraina unita?
È ormai impossibile che si possa tornare ad una situazione precedente a Maidan. Non si potrà tronare a quei confini e a quell'equilibrio. Ci sono due repubbliche autoproclamate che si governano in maniera autonoma da Kiev. E Kiev, da parte sua, ha interrotto ogni servizio che un Paese dovrebbe garantire. Dal gas all'energia elettrica fino agli stipendi. Tutto sospeso. Sul gas addirittura non solo è stato interrotto il flusso ma anche smantellata l'infrastruttura. Insomma nei fatti si tratta di due Paesi distinti. Ormai i territori sono indipendenti a tutti gli effetti. Oggi per entrare dall'Ucraina nelle repubbliche autonome si trovano un confine, una frontiera e dei posti di blocco. Le cose stanno così.
È vero che l'esercito ucraino sembra non essere totalmente sotto il controllo di Kiev?
Non sono andato su territorio ucraino quindi da questo punto di vista non ho certezze. Posso dire che l'esercito ucraino in questo momento vive una situazione di frammentazione tra tante anime. Ogni anima ha un'idea di Ucraina e di difesa del territorio diversa. Non sembra esserci una regia univoca e un modo di vedere il fronte unitario.
La tregua è una soluzione?
La tregua può essere solo temporanea, ammesso che esista. E su questo ci sono forti dubbi. Perché ogni giorno, da una parte e dall'altra, si spara.
E allora quale può essere la soluzione?
La soluzione è molto difficile da ipotizzare. Fior di politici oggi ci provano. Ma c'è troppa distanza tra le posizioni in campo. Una possibilità potrebbe essere quella di dare uno statuto speciale al Donbass. Ma c'è da tenere conto che i cittadini della regione, a e pare, non vogliono. Pretendono l'indipendenza. Forse era una possibilità all'inizio della crisi. Oggi è tardi. L'unica certezza è che questa frattura per essere sanata richiederà decenni.
Neanche Putin può risolvere la situazione?
Nessuno può fare miracoli. Putin, da parte sua, sta cercando di trovare una soluzione della crisi, come gli accordi di Minsk, ma sono sforzi che mi pare non incidano sulla realtà del campo. Tra il livello della diplomazia e quello del campo c’è una grande distanza. Bisogna portarli a combaciare. Ma è molto complicato e richiede tantissimo tempo.
La foto in copertina è di Eliseo Bertolasi
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