Economia

La crisi non mette in crisi la responsabilità

La nuova edizione della ricerca di Vita Consulting

di Redazione

Rendicontazione sociale in crescita, nessun taglio
al budget dedicato al settore e alle politiche
di coinvolgimento degli stakeholder La nuova edizione della ricerca, appena conclusasi, di Vita Consulting in merito alla Csr e al Corporate Giving nel settore bancario si inserisce quest’anno nell’ampio dibattito sulla crisi che ha colpito e sta colpendo l’intero sistema economico, banche protagoniste. Per il 2009 l’adesione dei gruppi bancari è in lieve calo rispetto all’edizione 2008 ma nel complesso i gruppi rispondenti rappresentano circa l’80% di tutti gli sportelli presenti sul territorio italiano.
Ecco quindi i dati più significativi emersi. Il 93% dei gruppi intervistati dichiara di avere un referente per la Corporate social responsibility rispetto al 63% delle precedenti edizioni, inserito, in un caso su due, in un’area aziendale specificatamente dedicata alla Csr. Rispetto agli scorsi anni la definizione dell’area di Csr è molto marcata, sembra quindi che si stia procedendo verso una istituzionalizzazione della responsabilità sociale. Questo influisce anche sul livello decisionale che risulta collocato a livello di capogruppo, delineando così una volontà di coordinamento dal vertice e di investimento sulla Csr.
La rendicontazione sociale, economica ed ambientale guadagna nuovi punti percentuali, il 93% dei gruppi dichiara infatti di produrne rispetto all’83% della scorsa edizione e al 71% dell’edizione 2007. Gli standard di riferimento maggiormente utilizzati sono il Gri-Global Reporting Initiative, il modello proposto dal Gruppo per il bilancio sociale, Gbs e il modello Abi, verso cui cresce l’attenzione.
La mappatura degli stakeholder, realizzata quasi nell’80% dei casi, individua come prime cinque le canoniche categorie di stakeholder: azionisti e soci, clienti, collettività, risorse umane e fornitori. Sebbene vi sia attenzione agli stakeholder, che emerge anche dall’incontro diretto tramite focus group e incontri utilizzati nel 30% dei casi per comunicare il proprio impegno nella Csr, risulta però non ancora apprezzato come elemento strategico. Alla domanda su come l’attuale crisi abbia influenzato le politiche di gruppo sulla Csr ed in particolare sul coinvolgimento degli stakeholder, la maggior parte degli istituti non rileva cambiamenti, dato non particolarmente positivo poiché è proprio in questo momento di crisi che un maggior ascolto di questi ultimi e un più consapevole coinvolgimento nelle decisioni di impresa potrebbero determinare soluzioni innovative e scongiurare la sensazione diffusa di chiusura delle banche rispetto ai problemi economico-finanziari di cittadini ed imprese.
Per quanto riguarda i cambiamenti nella definizione delle strategie di Gruppo con riferimento alla Csr, le risposte sono al “cinquanta e cinquanta” ed i cambiamenti indicati si riferiscono ad ottimizzazione dei costi, compensi ai manager, attenzione alle fasce più deboli.


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