Famiglia

La crisi? La stanno pagando i disabili

di Redazione

Troppo poco, troppo in silenzio. La Conferenza nazionale sulle politiche della disabilità non ha retto il confronto con le edizioni precedenti, e lascia tutti sul tappeto i problemi delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi aveva promesso che sarebbe stato presente, per le conclusioni, a Torino. E invece ha mandato un videomessaggio, accolto con fischi e urla del migliaio di partecipanti da tutta Italia, arrivati a Torino, in molti casi, fra mille difficoltà. Il peso dell’ascolto e delle risposte da parte del governo è rimasto tutto sulle spalle del sottosegretario Eugenia Roccella. Risposte culturalmente positive, ma prive di mezzi. Ora la distanza fra la teoria e la pratica si sta facendo abissale. È perfino più grave poter contare sui princìpi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità se poi, nella vita di tutti i giorni, le famiglie devono fare i conti con la chiusura totale dei rubinetti finanziari, a partire dal fondo per la non autosufficienza, dal fondo sociale, dai Lea, che sono del tutto scomparsi. Senza soldi non si va da nessuna parte, i servizi non funzionano, e si deve mettere le mani nelle tasche degli italiani, non sotto forma di nuove tasse, ma sicuramente sotto l’impellente necessità di pagare i servizi alla persona, a cominciare dall’assistenza domiciliare, per continuare con badanti (regolarizzate a pagamento, ovviamente?). È questa la conclusione più amara: il governo sta mettendo le mani nelle tasche delle famiglie dei disabili, e lo fa coscientemente, rimandando a un ipotetico gettito dello scudo fiscale la possibilità di redistribuire risorse che al momento non ci sono. Inutile in questa situazione lamentarsi del qualunquismo, della distanza delle persone dalle associazioni, del continuo crescere di richieste monetarie, perché questo scenario è stato costruito con decisione sistematica negli ultimi due anni. Nell’indifferenza dei mezzi di comunicazione.


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