Mondo

La crisi fa crescere le rinunce

Il 5% degli aspiranti genitori adottivi, nel 2009 ha rinunciato a concludere l'iter

di Sara De Carli

È l’effetto dell crisi. Difficoltà economiche e precarietà del lavoro spingono a “tagliare” anche sul sogno di avere un figlio. Nel 2009, secondo quanto riportato ieri dal Corriere della Sera, tra il 2 e il 5% delle coppie già in possesso di decreto di idoneità per l’adozione internazionale e una pratica in corso con un ente autorizzato hanno revocato l’incarico e rimesso nel cassetto il sogno di diventare mamma e papà. «Purtroppo è vero», ha detto Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia e presidente della Cai. «Questo anno di crisi ha influito sulle scelte a monte, fortunatamente il numero dei minori entrati in Italia non è diminuito perché le coppie in attesa dagli anni precedenti sono diverse migliaia».

Oltre al fattore costi (l’adozione internazionale costa circa 10mila euro, di cui la metà rimborsati), Marco Griffini presidente di AiBi parla di un eccesso di enti autorizzati, che disorienta le coppie, e del bisogno di «un impegno straordinario contro la corruzione, troppi genitori sono costretti a sborsare soldi in nero», mentre Gianfranco Arnoletti presidente di Cifa ritiene che «il divario tra bambino sognato e quello reale si è allargato. Oggi il bambino è più grande e può avere disagi di salute»

Già a metà anno Vita aveva documentato gli effetti della crisi sulle domande di idoneità all’adozione internazionale presentate dalle coppie ai tribunali: -13%, che secondo il Corriere a fine dicembre è arrivato a -20% (leggi qui l’articolo ADOTTARE? CON LA CRISI MEGLIO DI NO). «La crisi si fa sentire», aveva commentato l’avvocato Enrica Dato, dell’ufficio legale e diritti minorili di AiBi. Dello stesso avviso Grazia Cesaro, avvocato esperto di minori e responsabile Settore civile dell’Unione nazionale camere minorili spiegava: «La crisi economica in atto è sicuramente il primo fattore per spiegare questo calo», chiarisce Cesaro, «è infatti la motivazione più ricorrente che riscontro nei colloqui».

I dati della Cai sulle adozioni del 2009 saranno resi noti nelle prossime settimane, ma la stima è di uguagliare i 3.950 ingressi del 2008. Certo il -5% delle rinunce a iter già avviati non è il -20% del calo di domande di idoneità, però i dati sono entrambi molto preoccupanti. Tra le rinunce di cui Vita è a conoscenza, anche quella di due coppie in attesa da anni di adottare un minore bielorusso, tra le 32 pratiche sbloccate a dicembre da Lukashenko.


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