Sostenibilità

La crisi? Fa bene al biologico

I dati confermano che gli italiani sono più attenti non solo al prezzo, ma anche alla qualità dei cibi

di Gabriella Meroni

La crisi fa bene al biologico? Parrebbe di sì se si evidenziano i dati del 2010, anno in cui la spesa degli italiani in prodotti bio confezionati è cresciuta dell’11,6% sul 2009; nei primi sei mesi del 2011 inoltre questa percentuale è aumentata ancora, facendo segnare a prodotti come la pasta biologica, il latte e le mozzarelle bio un balzo nei consumi tra il 21 e il 97%.

Lo sottlinea in un editoriale Antonio Felice, direttore di greenplanet.net, il sito dedicato a tutto ciò che è bio e naturale, che nota come in base a un sondaggio Swg la crisi economica «ha allungato il tempo dedicato agli acquisti alimentari da parte degli italiani. I consumatori dedicano maggiore attenzione ai cibi da mettere nel carrello», non solo guardando al prezzo ma anche «alla qualità, a quanto è scritto in etichetta, alla provenienza. Insomma, i tempi suggeriscono acquisti più consapevoli.
Questa indagine fa capire come mai la crisi spinga e non deprima i consumi di prodotti biologici», continua Felice, visto che «nell’area in crescita degli “acquisti consapevoli” c’è infatti lo spazio del bio. La crisi accentua l’adesione della gente ad una semplice verità: non fa bene mangiare di più, fa bene mangiare meno e mangiare meglio; in altre parole, quello che si risparmia acquistando meno aiuta ad acquistare qualità».

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