Volontariato

“La cravate solidaire” ti dona l’abito giusto per trovar lavoro

L'associazione "La cravate solidaire" in poco più di un anno è stata contattata da oltre 200 persone. Non viene donato solo l'abbigliamento più adatto a un colloquio di lavoro ma i volontari preparano a sostenerlo al meglio

di Antonietta Nembri

L’abito non fa il monaco, ma aiuta”. Questo il motto che fa mostra di sé nell’home-page dell’associazione “La Cravate solidaire”, originale organizzazione francese fondata da tre giovani venticinquenni nel 2012 la cui mission è quella di donare un abbigliamento professionale a chi è in cerca di lavoro.
L’idea all’origine di questa associazione è quella di aiutare chi sta cercando un impegno a sfruttare tutte le chance di un colloquio di lavoro non solo attraverso la formazione, che viene fornita, ma anche curando quegli aspetti che chi cerca lavoro per la prima volta, o dopo un periodo di disoccupazione, rischia di trascurare.

In pratica nei pochi metri quadrati dell’associazione a Parigi si possono trovare centinaia di abiti, camice, cravatte o camicette e completi da donna. L’apparenza resta, infatti, una delle tre principali cause di discriminazione al momento dell’assunzione secondo il barometro sulla percezione delle discriminazioni nel lavoro dell’Ifop (Istituto francese di sondaggi), realizzato per il Garante dei diritti e l’Oil (organizzazione internazionale del lavoro).  

Operativa dall’inizio del 2013 “La Cravate solidaire” è già stata contattata da oltre 200 persone. La maggior parte dei beneficiari hanno tra i 16 e i 25 anni, disoccupati o in un momento di stallo negli studi. A indirizzare queste persone sono alcune associazioni locali, ma molti sono anche quelli che prendono un appuntamento direttamente compilando il format dal sito dell’associazione. Unica discriminante che siano persone in cerca di un lavoro, come sottolinea Yann Lotodé, uno dei tre soci fondatori (gli altri due sono Nicolas Gradziel e Jacques-Henri Strubel, il presidente) in un’intervista rilasciata al sito youfill.com.
Perché non si tratta di un appuntamento per provare un abito, ma di un vero e proprio incontro della durata di almeno un’ora in cui la persona è accompagnata. Tra i volontari dell’associazione oltre a una curatrice d’immagine, vi sono anche responsabili delle risorse umane e cacciatori di teste che danno consigli e aiutano nella compilazione di una lettera di presentazione, ma anche come “vendersi” durante un colloquio di lavoro.

Al momento sono una cinquantina i volontari, soprattutto nell'Ile-de-France (la regione intorno a Parigi), mentre per il reperimento dei capi di abbigliamento dopo un primo momento in cui i tre giovani fondatori si sono rivolti ad amici e parenti, ora l’associazione si rivolge direttamente a imprese o scuole per sensibilizzare il personale e studiare delle modalità di consegna degli abiti.

L’associazione però vuole crescere: oltre 50 le richieste di esportare l’idea in altre città francesi e anche all’estero. In Belgio, infatti, sta per nascere una succursale della Cravate solidaire.
Da sottolineare inoltre che i tre fondatori sono neo diplomati dell’Edc, la scuola per dirigenti e creatori d’impresa e che puntano a rendere l’associazione un modello economico vitale oltre che attrattiva per il volontariato d’impresa.
 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA