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La Corte di Strasburgo condanna l’Italia sul diritto di visita

Ad appellarsi un padre che non riusciva a vedere il proprio figlio, nonostante le disposizioni della sentenza

di Benedetta Verrini

La Corte per i diritti dell’Uomo di Strasburgo, con sentenza del 2 novembre 2010 pronunciata sul ricorso n. 36168/09, ha accolto il ricorso presentato da un uomo contro l’Italia per la violazione del diritto al rispetto della vita familiare. Ne dà notizia l’Aiaf, Associazione avvocati per la famiglia e i minori.

Il padre dopo il divorzio era stato costretto a chiedere il continuo intervento del tribunale dei minori per aver incontrato difficoltà e ostruzionismi da parte della moglie ad esercitare il suo diritto di far visita. Riconosciuta la violazione contestata, l’Italia e` stata condannata a versare al ricorrente i danni morali subiti, pari a 15 mila euro, in conseguenza della vicenda avendo i giudici europei sottolineato che le autorità hanno adottato misure «automatiche e stereotipate senza adattarle al caso specifico, e che di fatto non hanno assicurato all’uomo di poter effettivamente godere del suo diritto a vedere il figlio».

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