Formazione

La Corte dei conti boccia la “scuola padana”

Il sindaco leghista di Caravaggio, in provincia di Bergamo, dovrà risarcire lo Stato. Per far continuare la scuola, soppressa per scarsità d'alunni, era stata fondata anche un'associazione

di Daniela Romanello

La Scuola Padana della frazione Masano di Caravaggio (Bergamo) e’ stata definitivamente bocciata dalla Corte dei Conti. Il Comune l’aveva voluta e finanziata interamente, in varie forme, per cinque anni: ora il sindaco leghista, il senatore Ettore Pirovano, e i consiglieri che votarono a favore, dovranno tutti insieme pagare allo Stato 251.466,38 euro. Si conclude cosi’, dopo cinque anni, una vicenda simbolo dei leghisti. Nel 1998, la scuola elementare statale di Masano era stata soppressa per scarsita’ di alunni: i piccoli sarebbero dovuti andare a frequentare le lezioni a Caravaggio, distante un chilometro e mezzo dalla frazione. Si costitui’ l’Associazione Aurora per far vivere una scuola che valorizzasse anche le tradizioni culturali locali. Il Comune fece una convenzione con l’associazione e la ‘scuola libera privata’ parti’, informalmente ribattezzata ‘Scuola Padana’ (come le altre due, in provincia di Varese e di Vicenza). La cosa non piacque a tutti: ci furono polemiche e ricorsi, il Tar intervenne con una prima sentenza gia’ nel 1999, stabilendo che l’amministrazione comunale aveva sbagliato attribuendosi ”funzioni riservate allo Stato”, in quanto ”i Comuni non possono concedere contributi alle scuole private”. E questo anche se, nel frattempo, l’amministrazione aveva scelto, invece della convenzione, la strada indiretta di dare un contributo all’ associazione culturale. La scuola, che comunque era aperta a tutti anche se con un programma ‘padano’, e’ andata avanti fino al 2002, nonostante un pronunciamento del Consiglio di Stato che aveva negato la sospensiva alla sentenza di primo grado. Naturalmente, da parte dei sostenitori e da parte degli oppositori, tutta la vicenda aveva acquistato un forte connotato politico. Ettore Pirovano, il sindaco a capo della maggioranza leghista, nel frattempo era stato anche eletto senatore: un successo per un portabandiera della battaglia per l’identita’ culturale padana. Ora e’ arrivata la sentenza della Corte dei Conti, depositata il 3 luglio scorso: ad annunciarlo e’ stata, oggi pomeriggio a Caravaggio, una conferenza stampa delle forze politiche d’opposizione. In cinque anni, il Comune ha erogato per la scuola un finanziamento di 628.665,94 euro e, ora, coloro che sono politicamente responsabili del finanziamento (quindi escludendo il segretario comunale e l’ufficio di segreteria che non avevano potere di decisione) dovranno rifondere il danno erariale allo Stato. Ma la Corte ha comunque tenuto conto della peculiarita’ del servizio fornito (insomma, che il fine del finanziamento era sociale) e ha fatto uno sconto: dovra’ essere pagato il 40% della cifra, quindi 251.466,38 euro, ripartiti per i tre quarti tra i componenti della giunta e per un quarto tra i consiglieri. Dal Comune di Caravaggio non arrivano commenti: ”Il sen. Pirovano sta andando a Roma e non c’e nessuno che possa fare dichiarazioni” spiega una segretaria. ”E’ un grande successo per tutti i cittadini, la sentenza premia la nostra immediata e intransigente opposizione”, afferma invece Stefano Baroni del Prc, sottolineando che si e’ trattato ”anche di tipica prepotenza politico-ideologica della Lega”. ”La piccola scuola adesso e’ ridiventata statale anche se permane il problema della scarsita’ di alunni. Noi comunque chiediamo – spiega Laura Rossoni, capogruppo consiliare dell’Ulivo per Caravaggio – che i soldi siano vincolati al miglioramento delle strutture scolastiche pubbliche del nostro territorio, molto trascurate”


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