Economia
La Corporate Governance per una crescita sostenibile
Domani 23 giugno è in programma la presentazione del primo studio di Deloitte “The Board of The Future” e l’inaugurazione del “Deloitte Global Boardroom Program Italia”. Dallo studio emerge come l’adesione delle aziende quotate alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina del Comitato di Corporate Governance è in costante aumento. Esg (45%), skill digitali (35%) e cyber security (20%) sono le tre competenze più ricercate per il board del futuro e il 75% dei board ha un comitato dedicato alla definizione di obiettivi Esg e di sostenibilità
di Redazione
Attenzione verso la strategia di lungo periodo, crescita sostenibile, capitale umano, sostenibilità e innovazione: sono questi i temi chiave che distingueranno le aziende di successo in futuro secondo la prima edizione dello studio di Deloitte “The Board of the Future – Italia”. Frutto dell’attività del “Deloitte Global Boardroom Program”, che domani sarà lanciato anche in Italia, il report analizza l’evoluzione del ruolo dei Board nella Governance del futuro attraverso interviste a presidenti, amministratori delegati e consiglieri di amministrazione delle principali società italiane, in analogia con quanto fatto da Deloitte a livello internazionale.
Lo studio sarà presentato domani, 23 giugno, nel corso dell’evento “The Board of the Future” organizzato da Deloitte a Milano alla Fondazione Cariplo in via Romagnosi 8. Ad aprire l’evento saranno il ceo di Deloitte Fabio Pompei e il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro. Gli altri ospiti sono la Chair Dcm Partnership Council e Nse Board Member Silvia La Fratta, il Senior Managing Director del Deloitte Global Boardroom Program Dan Konigsburg, il Senior Advisor di Pictet WM, già Ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, la vice direttore generale della Consob Tiziana Togna, il Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, l’amministratore delegato di Atlantia Carlo Bertazzo, il presidente del CdA di Kryalos Sgr Andrea Amadesi, il presidente di Enel Michele Crisostomo, il presidente di Cir Rodolfo De Benedetti, il chairman del Gruppo Campari Luca Garavoglia, la presidente del CdA di Bper Banca Flavia Mazzarella, il presidente di Banca Mediolanum Giovanni Pirovano. Interverranno, inoltre, il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano Carlo Cottarelli e il direttore Generale di Assogestioni Fabio Galli.
«L’obiettivo dello studio è promuovere un governo societario sostenibile che limiti l’assunzione di prospettive di breve termine e stimoli i Board ad agire perseguendo l’obiettivo di una “crescita sostenibile” dell’azienda», ha commentato Silvia La Fratta. «I Board si trovano davanti a nuove sfide e le loro decisioni sono oggi essenziali per lo sviluppo di strategie future in grado di favorire una crescita sostenibile nel nuovo contesto economico e sociale. La pianificazione strategica di lungo periodo e la capacità di guidare attivamente l’articolazione del purpose aziendale sono sempre più al centro dell’attenzione dei Board».
«Nell’ambito del più ampio impegno di Deloitte nel supportare la prossima generazione di leader aziendali», ha aggiunto Fabio Pompei (nella foto) ceo di Deloitte Central Mediterranean, «ci proponiamo di creare un osservatorio privilegiato sulle tematiche relative all’evoluzione del ruolo dei Board italiani. E, con l’obiettivo di promuovere una cultura di governo societario che persegua una crescita sostenibile dell’azienda, abbiamo lanciato in Italia, come già in altri Paesi nel Mondo, il Deloitte Global Boardroom Program, un centro di eccellenza di studio e promozione delle evoluzioni della Corporate Governance».
La struttura del Board del futuro
Il numero dei componenti del Board deve essere adeguato alle dimensioni e alla complessità organizzativa e operativa della Società, nel mantenimento di un equilibrio tra l’efficacia dell’azione di supervisione e l’efficienza dei processi deliberativi. Nel 2021 – si legge in una nota – le aziende intervistate presentano un numero medio di membri del board pari a circa 12, con una sostanziale coerenza della composizione quantitativa rispetto alla complessità aziendale. La gender equality è in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance.
Inoltre, si segnala che i Board rispettano le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana in tema di indipendenza con una percentuale media di consiglieri indipendenti del 65% sulla totalità dei componenti e le società del settore energetico registrano le percentuali più alte, seguono le Banche e le Assicurazioni. Rispettata anche la gender equality nei Board.
Esg, skill digitali e cybersecurity sono le competenze in assoluto più ricercate per i membri del Board del futuro.
Dallo studio, infatti, emerge un’ulteriore tendenza, relativa alla necessità di inserire nel Board soggetti con competenze complementari e lontane dal core business dell’azienda in modo da estendere l’attenzione a tematiche innovative. Inoltre, la totalità degli amministratori – intervistati nel corso della ricerca – sottolinea la necessità di aumentare la formazione dei consiglieri sui temi dell’innovazione tecnologica, del digitale e della sostenibilità.
L’evoluzione del ruolo del presidente comporta un coinvolgimento più attivo nel dialogo con gli stakeholder esterni, nella definizione delle strategie e nel confronto con il management. Adattamento al cambiamento, mentalità aperta e di visione sono tra le qualità più richieste al presidente del futuro, che, nel suo ruolo di garante dell'organizzazione e custode della reputazione dell'azienda e del corporate purpose, deve facilitare un dialogo e un’operatività consiliare costruttivi ed innovativi.
Nei Board delle principali società italiane si è registrato un numero medio di comitati pari a 3, numero che sale a 4 per le aziende quotate sul Ftse-Mib. Negli ultimi anni accanto ai comitati nomine, remunerazione e rischi si registra l’istituzione in molte aziende di comitati con funzioni consultive, come i comitati dedicati ai temi di Corporate Governance e/o Esg. Il 75% dei Board ha costituito un comitato Esg.
Oggi nei Board – continua la nota – si rileva una crescente attenzione verso la strategia di lungo periodo, con l’obiettivo di raggiungere uno sviluppo sostenibile nel tempo, anche in risposta a quanto avvenuto nel corso della pandemia. Inoltre, è emersa a livello di Board una maggiore consapevolezza sul tema centrale dell’integrazione del Risk Management nei processi aziendali nell’ottica di anticipare potenziali situazioni di criticità e di consentire ai Board di prendere decisioni maggiormente consapevoli e supportate da valutazioni quantitative.
In aumento anche l’attenzione verso le tematiche ambientali, sociali e di governance, che rientrano sempre di più nel core business delle aziende e sono spesso parte del piano industriale. La pandemia ha rafforzato l'attenzione sulle questioni relative alle persone, portando sotto i riflettori il benessere fisico e la salute mentale dei dipendenti.
Nel ruolo di indirizzo e monitoraggio del Board, cresce l’importanza di tematiche come l’innovazione, la digitalizzazione dei processi, il Cloud, l’analisi dei dati, l’Artificial Intelligence e la Cyber Security. Nonostante il Board abbia un ruolo centrale nella supervisione della strategia nel suo complesso, molti Consiglieri ammettono che spesso il Board non possiede le competenze necessarie per entrare nel dettaglio della gestione operativa.
Sempre dalla ricerca emerge che i rapporti con gli stakeholder esterni stanno cambiando e il Board ha un ruolo sempre più importante nell’interazione con gli investitori. Tuttavia – continua la nota – , il ruolo del Board nell’engagement degli investitori è ancora dibattuto.
In generale, l'efficienza dei Board delle aziende italiane è alta ma rimangono da migliorare le tematiche relative alla gestione dell’informativa preconsiliare, alla formazione dei consiglieri, ai piani di successione e alla gestione del voto di lista.
In apertura photo by Alin Andersen on Unsplash
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