Salute
La cooperazione sociale di tutta Italia con una sola voce: #noicivacciniamo
Gli operatori socio-sanitari e cooperatori sociali da tutta Italia hanno lanciato un messaggio pro vaccinazione con quattro video costruiti insieme a Legacoopsociali
di Redazione
Lo diciamo in tutte le lingue della cooperazione sociale: #noicivacciniamo. In uscita il quarto ed ultimo video della campagna social partita lo scorso 26 marzo da Nord a Sud.
Perché hanno fiducia nella scienza. Perché è responsabilità civile. Per salvare vite. Per la salvezza di tutti. Sono tanti i motivi con cui gli operatori socio-sanitari e cooperatori sociali da tutta Italia lanciano la campagna #noicivacciniamo costruita insieme a Legacoopsociali, attraverso un video pubblicato sui canali youtube e social network (Facebook e Twitter) dell’Associazione che rappresenta oltre 2400 cooperative sociali.
Questa iniziativa di sensibilizzazione nasce dalla volontà di chi opera nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali duramente colpite dalle ondate del Covid: dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardia alla Basilicata passando per Veneto, Emilia Romagna, Marche e Umbria ci sono volti e voci di chi opera nelle Rsa, nelle scuole e nei servizi di welfare. Legacoopsociali vuole dare il suo contributo affinchè si proceda a un piano vaccinale di massa per superare questa emergenza che dura da oltre un anno e colpisce ulteriormente le persone più fragili e vulnerabili.
Nel primo video c’è anche l’appello della presidente nazionale Eleonora Vanni che dice: «mi vaccino perché tengo alla mia salute e a quella degli altri, perché non vedo l’ora di riabbracciare gli amici e frequentare persone e luoghi di socializzazione, perché il Paese possa ripartire senza lasciare indietro i più fragili«».
E il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti: «mi vaccino perché non voglio correre il rischio di morire solo come un cane in una terapia intensiva e soprattutto non voglio farlo correre alle persone che incontro ogni giorno».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.