Non profit
La cooperativa dell’energia pulita
La svolta verso le rinnovabili di Cpl Concordia. Intervista al vicepresidente
«Il nostro primo obiettivo rimane la creazione di lavoro», spiega Mario Guarnieri, numero due di una realtà multinazionale da 390 milioni di fatturato Una storia lunga un secolo e più, quella di Cpl Concordia, cooperativa di braccianti nata nel 1899 per realizzare opere di bonifica, divenuta in seguito di produzione lavoro e poi gruppo cooperativo multiutility composto da 27 società (per un totale di 1.400 addetti e un fatturato consolidato pari a 390 milioni; oltre a numerosi uffici in Italia, conta sedi all’estero in Algeria, Argentina, Grecia, Romania e Tunisia). Specializzata nell’energia, Cpl Concordia rappresenta una realtà capace di affrontare nuove sfide. «L’energia è il nostro core business», spiega il vicepresidente Mario Guarnieri, «ci occupiamo della distribuzione del gas metano e della gestione energetica e del calore. Lo facciamo sforzandoci di raggiungere percentuali importanti di efficienza energetica. Ma guardiamo da tempo alle fonti rinnovabili».
Vita: In che senso?
Mario Guarnieri: Lavoriamo nella cogenerazione da 30 anni: abbiamo diversi impianti che partendo dal metano, da biogas cereali e da allevamento, da discariche e da depuratori, producono energia elettrica e calore. Con tassi di crescita considerevoli. Dagli impianti di cogenerazione a biogas produciamo 83 milioni di kW/h all’anno (+30% nel 2009 rispetto al 2008) mentre da quelli alimentati a metano produciamo 74 milioni di kW/h (con un incremento del 20% rispetto al 2008). Con sperimentazioni anche interessanti.
Vita: Per esempio?
Guarnieri: Il calore, che si sviluppa dal raffreddamento dei motori nell’impianto di Novellara (Reggio Emilia), viene utilizzato per riscaldare le serre gestite dalla cooperativa sociale il Bettolino, che dà lavoro a persone con disagi di varia natura. Nelle serre coltivano circa 4mila metri quadri di fiori e piante aromatiche.
Vita: Tornando alle rinnovabili…
Guarnieri: Siamo impegnati nella trigenerazione (che produce calore, elettricità e anche freddo) e nel fotovoltaico. In quest’ultimo ambito siamo partiti un paio d’anni fa e stiamo facendo grossi investimenti. Nel 2010 investiremo 50 milioni di euro, 40 dei quali nel fotovoltaico. Intendiamo costruire 9 impianti (produrranno ciascuno 1 milione e mezzo di kW/h l’anno). Tre saranno in Abruzzo, dove a Torano, in provincia di Teramo, abbiamo già costruito il campo solare fotovoltaico più grande della regione. Due saranno nelle Marche e quattro in Puglia.
Vita: Oggi si discute dell’impatto ambientale del fotovoltaico.
Guarnieri: Le posso dire che stiamo molto attenti anche a questo. A Carano, in Trentino, abbiamo un impianto che si integra benissimo nell’ambiente (è stato inserito nel contesto di una cava dismessa) e serve tre quarti delle case del comune.
Vita: Lavorate in tutta Italia e nel mondo. Riuscite a mantenere la vostra “anima cooperativa”?
Guarnieri: Siamo una cooperativa di produzione lavoro e la nostra missione aziendale è generare lavoro vero. Se andiamo in un territorio è per dare un vero contributo allo sviluppo di quel territorio. È accaduto ad esempio in Abruzzo, dove ci siamo insediati 28 anni fa e oggi abbiamo 130 addetti. Inoltre abbiamo diverse operazioni di mutualità. Siamo entrati nel capitale di una cooperativa in difficoltà che è la principale produttrice, in Italia, di strumenti di misurazione. Non si è trattato di mero sostegno: con loro abbiamo messo in piedi dei progetti. Più in generale lavoriamo molto nel coinvolgimento dei soci: i miglioramenti che ci prefiggiamo li otteniamo proprio grazie al loro contributo.
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