Non profit
La cooperativa che fa ricerca e assiste i malati terminali
Nel 2010 lo sviluppo dello staff di psico-oncologia
di Redazione

L’anno scorso i volontari hanno raggiunto quota mille e svolgono attività
che vanno dall’assistenza in hospice alla raccolta fondi. Operano nelle
otto sedi che l’istituto ha sul territorio dell’Emilia RomagnaIl trentesimo compleanno, celebrato nel 2009, ha visto un ulteriore rafforzamento dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, ultima “creatura” dell’Istituto Oncologico Romagnolo. «Sono state acquistate nuove attrezzature mediche e apparecchiature per lo screening e la diagnostica per una spesa di oltre 400mila euro», afferma il direttore generale Vincenzo Erroi (nella foto). L’istituto, che si trova a Meldola, alle porte di Forlì, è un centro di ricerca, ricovero e cura in campo oncologico a carattere scientifico di rilevanza nazionale. «Un impegno importante considerando che l’anno scorso abbiamo assistito ad un calo delle donazioni nel loro complesso. Tuttavia c’è stato un incremento del numero dei nostri sostenitori», aggiunge Vincenzo Erroi.
L’Istituto Oncologico Romagnolo è una cooperativa sociale che si regge in massima parte sulle offerte della popolazione romagnola e sull’opera di numerosi volontari impegnati nell’assistenza domiciliare ed ospedaliera, nella vita d’ufficio e nella raccolta fondi. È presente sul territorio con otto sedi: la principale a Forlì, quelle decentrate a Ravenna, Rimini, Cesena, Faenza, Lugo, Riccione e Meldola. «Abbiamo una quarantina di collaboratori e per la realizzazione di progetti scientifici, di ricerca e prevenzione operano circa 60 fra ricercatori, medici e infermieri che vanno a completare la task force scientifica». Importante l’apporto dei volontari. «L’anno scorso hanno superato il migliaio. I volontari sono impegnati in diversi ambiti: dall’assistenza domiciliare e ospedaliera al supporto operativo per il funzionamento di determinati servizi, dalla partecipazione alla vita d’ufficio alla raccolta fondi», spiega Vincenzo Erroi. L’Istituto Oncologico Romagnolo è stato una delle prime realtà a offrire un’assistenza psicologica specialistica ai pazienti e ai familiari secondo i criteri della psico-oncologia e della ricerca psico-oncologica, come raccomandato dalla Sipo, la Società italiana di psico-oncologia. «In questo momento il nostro staff di psico-oncologia è composto da una decina di operatori. Nel 2010 speriamo di rafforzarlo».
L’istituto ha un bilancio certificato. «La trasparenza è vitale ed imprescindibile. Il 70-75% dei fondi va alla ricerca e all’assistenza, il 18-20% alla gestione, l’8-10% alla promozione», conclude Erroi. «Il controllo sulla gestione viene effettuato dagli organi istituzionali nelle riunioni mensili e tutti gli amministratori prestano la loro opera gratuitamente. Lo sforzo di dare un’informazione economica il più possibile completa è stato premiato, nel 2001, con l’assegnazione dell’Oscar di bilancio e della comunicazione non profit, a riprova dell’impegno costante perseguito in tutti questi anni per riuscire a operare con la massima trasparenza».
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