Volontariato

La Consulta si abbatte sulla Bossi-Fini

Illegittimo l'arresto dello straniero che ha violato l'ordine di allontanamento

di Benedetta Verrini

La Corte costituzionale ha dichiarato l’ illegittimita’ della legge Bossi-Fini sull’ immigrazione nella parte in cui prevede l’ arresto obbligatorio in flagranza di reato per lo straniero che abbia violato l’ ordine di allontanamento dall’ Italia entro 5 giorni. Secondo i giudici costituzionali la norma viola il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge perche’ il nostro ordinamento consente l’arresto obbligatorio ”solo quando si procede per un delitto”. In questo caso invece siamo di fronte a un ”reato contravvenzionale, per di piu’ sanzionato, con una pena detentiva (l’arresto da sei mesi a un anno) di gran lunga inferiore a quella per cui il codice ammette la possibilita’ di disporre misure coercitive”. ”La decisione della Consulta di giudicare illegittima una parta della legge Bossi-Fini sull’immigrazione e’ una ulteriore prova che in questa legislatura si sono susseguite leggi che sono al di fuori della Costituzione”. E’ quanto ha detto ai giornalisti a Palazzo Madama Achille Occhetto a commento della decisione. ‘Che la Corte Costituzionale avrebbe deciso in questo senso si sapeva. Ormai era una cosa nota. Non condivido questa interpretazione, ma bisogna prenderne atto..”. Il coordinatore di An Ignazio La Russa commenta cosi’ la pronuncia. ”Credo – aggiunge La Russa – che il governo non abbia voluto mettere a punto alcun atto in questo senso proprio per rispetto della magistratura che si doveva pronunciare. Ora che la pronuncia c’e’ stata credo che il governo, con ogni probabilita’, provvedera’ a colmare la lacuna normativa…”. ”So che il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha pronto un decreto per risolvere la situazione…”, ha dichiarato il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Donato Bruno. ”Credo che con questo decreto – aggiunge Bruno – si potra’ colmare la lacuna normativa che si e’ creata ora con la pronuncia della Corte”.


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