Cultura
La condanna del centro islamico di viale Jenner
«Nessuna ostilità verso le truppe italiane tra gli islamici milanesi» assicura il presidente Shaari
E’ «una condanna a priori», quella di Abdel Hamid Shaari, il presidente dell’Istituto islamico milanese di viale Jenner, nell’apprendere dell’attentato che stamattina un cittadino di 35 anni, di origine libica, ha compiuto ai danni della caserma dell’esercito in via Perrucchetti. L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe gridato «via dall’Afghanistan!» prima di provocare l’esplosione nella caserma. «La violenza e’ sempre condannabile», dice Shaari all’Agenzia Adnkronos, in attesa di conoscere ulteriori dettagli dell’accaduto. Il presidente dell’Istituto di viale Jenner, in passato al centro di numerose indagini e polemiche, esclude che all’interno della comunita’ islamica milanese via sia un clima di ostilita’ per la presenza di truppe italiane in Afghanistan: «Per quello che so io -afferma Shaari- non c’e’ nessun clima di ostilità». Shaari non esclude possa essersi quindi trattato del gesto di «un pazzo». Quanto alla nazionalita’ dell’attentatore, Shaari, egli stesso di origini libiche, si dice «sorpreso». «Siamo talmente pochi qui a Milano – spiega – un centinaio, al massimo duecento».
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