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La Concia si dimette da relatore

Nuovo stop in commissione giustizia. Ora tocca al Pdl Francesco Costa

di Redazione

Paola Concia si è dimessa, per protesta, da relatore in aula della legge sull’omofobia. La deputata del Pd aveva presentato, stamattina, in commissione Giustizia della Camera una nuova versione del testo della legge che però è stato bocciato con i voti di Pdl, Lega e Udc. Alla Concia, come relatore in aula, è subentrato il capogruppo del Pdl in commissione Enrico Costa.

La maggioranza ha bocciato anche la nuova soluzione che estendeva l’aggravante non solo a chi commetteva reati contro omosessuali e transessuali, ma anche nei confronti di categorie come i più anziani e i disabili. «Questa nuova proposta – spiega Enrico Costa (capogruppo in commissione del Pdl) – ci piace di più, ma non ci convince del tutto. Per questo, ora che questo tema andrà in Aula, lavoreremo ad una sua correzione». «Il risultato però – sostiene Paola Concia – è che Lega, Pdl e Udc hanno di nuovo bocciato un testo di legge contro l’omofobia». Per protesta, quindi, la Concia si è  dimessa da relatore (restando solo relatore di minoranza) e la presidenza della Commissione Giustizia della Camera ha dato mandato a Costa a riferire in Aula sul provvedimento.

Il prossimo 23 maggio, così, il testo che andrà in Aula sarà quello che era stato presentato originariamente da Antonello Soro (Pd) con la possibilità, per maggioranza e opposizione, di presentare emendamenti per modificarlo. «La cosa inspiegabile – sottolinea il responsabile Giustizia del Pd, Andrea Orlando – è che loro in Aula assicurano di volerlo cambiare “in meglio”, ma qui in Commissione hanno votato, invece, gli emendamenti soppressivi. Perchè?».

«Io avevo fatto un ulteriore sforzo per arrivare ad un testo davvero condiviso – sottolinea Paola Concia – e avevo ripreso il vecchio testo, che loro ieri avevano bocciato, inserendo però delle modifiche che lo rendevano identico al Trattato di Lisbona, che l’Italia ha recepito. Gli ho dunque chiesto di ritirare gli emendamenti soppressivi e di votare, insieme a noi, questa nuova proposta che si rifà interamente alla normativa europea. E invece loro non hanno minimamente ascoltato ribocciando tutto un’altra volta. Così mi sono trovata costretta a dare le dimissioni da relatore. Voglio vedere ora Enrico Costa se riuscirà davvero, per l’Aula, a trovare una mediazione tra i suoi. In Comitato dei nove avranno la possibilità di rimediare a questo loro “no”. Voglio vedere proprio se lo faranno, anche alla luce delle critiche del ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna»


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