Welfare

La comunità di don Benzi contro l’ergastolo

Veglia di preghiera di fronte a due carceri il 4 e 7 dicembre

di Gabriella Meroni

L?Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII pregherà il S .Rosario davanti alla Casa di Reclusione di Spoleto il 4 dicembre alle ore 16 e nei pressi della Casa di Reclusione di S.Gimignano il 7 dicembre alle ore 19, per sostenere i detenuti ergastolani e le loro famiglie. A queste preghiere parteciperanno le Case Famiglia dell?Umbria, delle Marche, dell?Abruzzo, della Toscana e le realtà ecclesiali e di volontariato che vorranno intervenire. Con questi eventi l?Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII intende affermare la necessità di abolire l?ergastolo per dare un tempo di recupero della persona con un progetto educativo che gli dà la libertà di cambiare. L?ergastolo è incostituzionale perché l?art. 27 della nostra Costituzione recita così: ?le pene devono tendere alla rieducazione del condannato?. Inoltre, la Legge n. 354 dell?Ordinamento Penitenziario afferma che: ?nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l?ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi?; quale educazione è possibile senza speranza di uscire? Le persone condannate all?ergastolo con la motivazione di avere agevolato l?attività dell?associazione criminosa (Divieto di concessione di benefici: art. 4 bis L. n. 354 del 1975) non potranno uscire mai dal carcere e dunque non si può parlare del fine rieducativo della pena. L?ergastolo in sé non ha senso, solo un tempo di recupero della persona con un progetto educativo fa cambiare la persona interiormente. Si devono costruire ?comunità educative? per detenuti capaci di sdradicare sentimenti, atteggiamenti, azioni criminose e innestare una nuova mentalità in cui prevale la scelta alla vita. Lo Stato ha il diritto e il dovere di interpellare noi come Comunità Papa Giovanni XXIII e tutto il privato sociale, di sostenerlo in ogni modo affinchè dalla certezza della pena come risposta alla paura si possa giungere alla certezza del recupero come risposta adeguata ad una società sempre più violenta che si illude di vincere il male con il male. La Comunità Papa Giovanni XXIII lotta per l?abolizione dell?ergastolo a fianco dei detenuti con un tempo di preghiera e digiuno e di sensibilizzazione delle realtà diocesane, di volontariato e dei mass-media. In particolare, si terranno dei momenti di preghiera e digiuno davanti alle carceri insieme a tutte le persone che vorranno intervenire. La Comunità Papa Giovanni XXIII da anni opera nel mondo carcerario sia in Italia sia all?estero attualmente ospita nelle sue strutture circa 250 detenuti in misure alternative che svolgono il programma terapeutico perché tossicodipendenti e circa 50 detenuti comuni che svolgono ugualmente un programma preciso e personalizzato all?interno di case famiglia o strutture più appropriate. Le oltre 200 case famiglia, le 60 sedi operative di cooperative sociali, le 15 comunità terapeutiche per tossicodipendenti, i 12 pronti soccorso sociali e le varie opere promosse e sostenute dalla Comunità Papa Giovanni XXIII offrono quell?insieme di risposte personalizzate che servono al detenuto per un riscatto vero e definitivo, che si rende concreto secondo il progetto ?oltre le Sbarre?.


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