Formazione

La comunicazione? È una questione di responsabilità sociale

Banco Alimentare della Sicilia ha promosso un incontro accreditato dall’Ordine dei giornalisti Sicilia e dal festival dello Sviluppo sostenibile dal titolo “Comunicare valore”. Al centro del dibattito una scrittura civica capace di raccontare la ricchezza del Terzo settore, il suo impatto. Il dibattito era inserito in una due giorni che ha previsto anche un laboratorio con alcuni studenti catanesi appassionati di giornalismo

di Antonietta Nembri

Al Terzo settore serve raccontarsi e raccontarsi bene, superando la logica di essere “piccolo e brutto”, ma rivendicando il proprio ruolo di promotore di sviluppo sociale ed economico.
Parte da questo ragionamento un’iniziativa promossa da Banco Alimentare della Sicilia che nei giorni scorsi ha dato vita a un evento dal titolo “Comunicare Valore” che ha avuto come ricaduta pratica anche un corso di formazione accreditato dall’Ordine dei Giornalisti Sicilia che ha posto al centro dell’attenzione la necessità per chi si occupa di comunicazione di essere attrezzato e formato non solo ai temi sensibili, ma anche al racconto sociale, tra i relatori il caporedattore di VITA Giampaolo Cerri. 

Per un’informazione più attenta e di valore

Per Banco Alimentare, occorre che il Terzo settore rilanci alleanze di senso con il mondo produttivo perché a beneficiare dell’impatto che esso ha sulla vita delle comunità (e non solo su coloro i quali vivono le fragilità) sono anche le aziende che trovano spazi generativi, più attrattivi, più ricchi di energie. 

Ma è anche (e soprattutto) sul confronto con la stampa generalista che si gioca la partita per un’informazione più attenta, più di valore, più esplosiva di buone pratiche. Giornalismo e comunicazione sociale che si incontrano, ed è questo il filo rosso che ha unito il dibattito dal titolo “Comunicare Valore”, promosso da Banco Alimentare della Sicilia, accreditato oltre che dall’Ordine dei Giornalisti Sicilia dal Festival dello Sviluppo Sostenibile.

Da una parte la stampa generalista, che fa ancora fatica ad accogliere le notizie a forte impatto sociale come parte integrante del processo informativo. Dall’altra, la comunicazione sociale che necessita, mai come adesso, di alzare l’asticella e rimettere al centro la capacità di un settore, non più terzo, ma in grado di sorreggere lo sviluppo economico di un Paese. I dati, in tal senso, ci aiutano a riflettere sulla fotografia che il Terzo settore riesce a narrare e tracciare: il Terzo settore contribuisce al 5% del Pil nazionale, rappresenta la quarta economia del sistema economico italiano con 80 miliardi di euro prodotti nel 2023 e oltre 870.000 lavoratori impegnati.

Un momento del dibattito

Unanime il sentimento espresso dai relatori che hanno partecipato al dibattito: Antonello Piraneo, direttore responsabile del quotidiano La Sicilia; Giuseppe Di Fazio, giornalista e docente presso l’Università di Catania; Rosa Maria Di Natale, giornalista e fondatrice di Civilia_Italia, Elisa Furnari, presidente della Fondazione Èbbene; Melania Tanteri, giornalista e Giampaolo Cerri, caporedattore di VITA, moderati da Giuliana Malaguti, responsabile nazionale della Comunicazione della Fondazione Banco Alimentare.  È una questione di responsabilità sociale, è una sfida collettiva.

La sfida di una scrittura civica

Una sfida – sottolineano i promotori dell’evento – nella quale giornalisti e comunicatori co-progettano, collaborano, danno vita e forma a una scrittura civica narrando la bellezza, la ricchezza, il patrimonio generativo di cui il terzo settore nutre le comunità. Non servono spazi dedicati o format standardizzati all’interno delle testate giornalistiche, serve che nel processo informativo, nella comunicazione tout court, le notizie a forte impatto sociale trovino la propria collocazione

Dal dibattito è emersa la proposta di costruire una Carta dei valori che metta insieme alcuni punti, obiettivi e strategie di miglioramento in questo dibattito tra comunicazione e giornalismo. Cura delle parole, persona e dignità al centro, co-promozione, questi alcuni dei punti che sono già fissati. Le notizie a forte impatto non sono dunque stampelle per camminare, ma motore su cui orientare la corsa verso quella luce di cambiamento, partendo dal bello, dai processi che funzionano e sono generativi di bene.

BancoLab e le nuove generazioni

E se la comunicazione di valore va oltre la visione di “strumenti narrativi e contenitori di notizie”, ma è quello spazio nel quale giornalisti e comunicatori devono co-esistere, tutto passa dalla formazione e da ciò che siamo capaci di trasferire alle nuove generazioni.

I partecipanti al BancoLab

La due giorni promossa da Banco Alimentare della Sicilia si è conclusa con BancoLab, una giornata di lavoro in cui dieci giovani studenti catanesi, appassionati di giornalismo e comunicazione sociale, si sono confrontati con il fotoreporter Nuccio Condorelli, il content creator su TikTok Francesco Cavallaro e lo studente universitario e socio di Banco Alimentare della Sicilia odv Giuseppe Russo per approfondire come costruire fotoreportage, storie e video che abbiano uno sguardo nuovo, che raccontino esperienze, come quelle di Banco Alimentare della Sicilia, capaci di impattare e generare speranza.
Tra gli speaker anche il contributo di Caterina Moser, responsabile comunicazione di Fondazione Antonio Megalizzi che ha condiviso il sogno di Antonio, giovane reporter ucciso nell’attentato di Strasburgo.

In apertura photo by Vanilla Bear Films on Unsplashfoto dell’evento di Banco Alimentare Sicilia da ufficio stampa

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.