Sostenibilità

“La colata”, un viaggio negli scempi firmati dalla cricca urbanistica

di Redazione

di Fulco Pratesi
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale di consumo del suolo, ogni giorno 20 ettari di terreno sarebbero destinati a usi non agricoli nella Pianura padana. Mentre ogni estate ci si straccia le vesti per i circa 80mila ettari divorati dal fuoco, ancora pochi e dispersi sono gli allarmi riguardanti quello che ho definito l'”incendio grigio”, cioè l’alluvione cementizia e asfaltica che annichila per sempre (come denunciano gli autori de La colata) più di 200mila ettari l’anno nel nostro Paese.
Gli autori, tutti da sempre impegnati in battaglie giornalistiche contro gli scempi del territorio, hanno in questo libro elencato e descritto un martirologio spaventoso di quanto la “cricca” urbanistica ed edilizia ha perpetrato ai danni del Belpaese, dalle coste della Sardegna preda degli speculatori alle montagne dolomitiche sfregiate fin sui ghiacciai, dai gomitoli insulsi di inutili infrastrutture ai quartieri abusivi delle grandi città. Senza dire dei sempre più scarsi terreni agricoli, inghiottiti dalla “banlieu infinie” (come l’ha definita un francese riferendosi al territorio tra Venezia e Milano), l’orrida e cancerosa periferia – fatta di capannoni, industrie obsolete, ipermercati mastodontici e parcheggi – che ha eliminato i terreni più fertili facendone alzare fortemente i prezzi. Se La colata e la sua coraggiosa denuncia – con nomi e cognomi dei responsabili – riuscirà a diffondere sempre più un forte allarme su un degrado urbanistico che non ha eguali in Europa, i suoi autori saranno annoverati tra i tanti eroi che ancora si battono per evitare il definitivo tracollo, non solo paesaggistico, dell’Italia.

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