Sostenibilità

La coca-cola cerca la pace con l’acqua

Il bilancio sociale dlla società italiana di produzione: lo spreco era il tallone d'Achille. In due anni i miglioramenti sono netti

di Redazione

Stop agli sprechi. Il primo round va alla campagna di Coca Cola Hbc Italia, la società che impiega oltre 1.300 persone e segue i processi di imbottigliamento e produzione del leader delle bollicine, per ridurre l?impatto ambientale dei suo quattro impianti produttivi (Gaglianico, Nogara, Corfinio e Oricola), a cui si sono aggiunti, per acquisizione dei marchi Lilia ed Esteva, altri due stabilimenti in provincia di Potenza. «Dopo due anni di rendicontazione sociale», spiega Alessandro Magnoni, direttore Affari generali dell?azienda, «tutti gli indicatori segnano un netto calo. Siamo sulla strada giusta».

Vita: Nel settore beverage il punto dolente è la gestione delle risorse idriche prelevate mediante pozzi dalla falda del territorio. Coca Cola Hbc Italia a che punto è ?
Alessandro Magnoni: L?acqua è l?ingrediente principale dei nostri prodotti e viene utilizzata per la sanificazione delle linee e il lavaggio delle lattine. Una materia prima da cui non si può prescindere, ma il nostro obiettivo è arrivare a un consumo di acqua di 0,80 litri per confezione. Un target ambizioso che speriamo di poterlo ritoccare al più presto anche a livelli inferiori. I nostri tecnici ci dicono che siamo in grado di farlo. Da due milioni di metri cubi utilizzati nel 2003 siamo passati a 1,8 del 2005, una riduzione sensibile ottenuta grazie anche al riciclo e all?uso di aria ionizzata al posto dell?acqua. Siamo perfino arrivati al recupero del 95% di tutti i materiali che noi utilizziamo.

Vita: Tutte buone pratiche che alla fine convengono. Quanto state risparmiando sulla bolletta energetica?
Magnoni: Le politiche di csr non sono quasi mai un costo. Anzi, a breve termine, migliorano i processi produttivi e ne guadagnano anche i conti. Eppure le nostre motivazioni vanno al di là del bilancio economico. Si tratta infatti di una scelta, un impegno nei confronti dei nostri stakeholder, e quindi anche ai consumatori che pretendono, giustamente, sempre di più dalle imprese.

Vita: La casa madre Coca Cola company ha dato il via in collaborazione con il WWF al Water Save Project. Eppure le critiche non mancano. È il prezzo di essere dei giganti oppure si può migliorare ancora?
Magnoni: Sul fronte della lotta agli sprechi e alla cura delle risorse naturali ce la stiamo mettendo tutta. E i numeri ci danno ragione. Ma non basta. Una multinazionale ha evidentemente maggiori responsabilità: per questa ragione abbiamo appena aderito al codice etico di Assobibe, l?associazione di categoria, con il quale sospenderemo la vendita di bibite all?interno delle scuole e non faremo pubblicità nelle trasmissioni per bambini.

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