Volontariato

La cinetassa per il web

La soluzione per risollevare le sorti del cinema italiano sarebbe una quota imposta agli operatori Internet

di Riccardo Bagnato

Il cinema italiano in crisi? A contare i festival che ci sono in giro non sembrerebbe. Comunque sia, no problem: ci ha pensato la Margherita con una proposta di legge di disciplina delle attività cinematografiche e audiovisive. La soluzione per risollevare le sorti del cinema italiano compare all?articolo 32, dove sono elencate le fonti di finanziamento di una nuova agenzia il cui compito sarebbe quello di ?distribuire? le risorse a produttori, registi e altri soggetti. In pratica, «una quota pari al 3,5% del fatturato annuo lordo degli operatori Internet derivante da traffico Iptv, streaming Tv e, in genere, da traffico contenuti di immagini in movimento» (sigh).

Contro una tale ipotesi, oltre al collerico Beppe Grillo, si sono aggiunti via via molti utenti. E in effetti la cosa è strana, strana davvero, oltre che attualmente impraticabile e ingiustificabile. A meno che? una tale panzana ?tanto per? non sia accompagnata da una altrettanto compensatoria, commercialissima soluzione: se da Internet (leggi l?utenza) potrebbero arrivare finanziamenti al cinema, perché mai il ?grande cinema italiano? non dovrebbe rendere disponibile online (leggi all?utenza) il proprio archivio storico? Insomma, dare moneta, vedere cammello.

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