Economia

La Cina scarica il dollaro e punta a una moneta mondiale

di Redazione

Siamo in guerra e nessuno lo sa. Guido Mantega, ministro delle Finanze brasiliano, ha dichiarato infatti che «siamo nel bel mezzo di una guerra monetaria internazionale che sta minacciando la competitività del Brasile» ed il real, la sua moneta, è ormai la più sopravvalutata del mondo.
Ma cosa sta succedendo? Con le economie che stanno ancora cercando di riprendersi dalla crisi, tutti i Paesi, eccetto quelli legati all’euro, vogliono indebolire le proprie monete con l’intento di accelerare la ripresa economica. In settembre il dollaro ha perso quasi il 10% nei confronti dell’euro con il risultato di favorire l’esportazione delle merci americane e rallentare le importazioni. Così ha fatto anche il Giappone che è intervenuto sui mercati valutari comprando dollari e vendendo yen aiutando così le esportazioni di Sony, Toyota, Sharp. Per non parlare della Banca centrale svizzera che per tenere basso il franco svizzero ha speso 80 miliardi di franchi per poi arrendersi di fronte ai massicci acquisti che hanno determinato perdite enormi.
Tutto bene? Siamo a posto? Neanche per idea. Gli Stati in maggiore difficoltà – Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia e Italia – sono tutti intrappolati nell’euro con tassi di cambio ora sopravvalutati e impossibilitati a svalutare per rendersi competitivi. Non tutti però possono pretendere di avere le carte deboli nello stesso momento e in questa guerra di solito scattano ritorsioni commerciali che rischiano di rallentare o fermare i flussi commerciali. La svalutazione è la via più facile anche se poi i costi cadranno sulle famiglie che vedranno diminuito il loro potere di acquisto. Gli investitori cercheranno rifugio nei beni reali e metalli preziosi.
In questa guerra il Wall Street Journal ci informa dell’esistenza di un comitato segreto per salvare l’euro. Dopo il crollo delle banche nell’autunno 2008 è stato creato un piccolo gruppo con la missione di scongiurare il fallimento delle nazioni in difficoltà. Mentre il Financial Times ci informa che Pechino, dopo aver affrontato l’argomento con la Russia e la Germania, è ora impegnato con la Francia in colloqui segreti per trovare soluzioni alternative al dollaro come moneta di riferimento. Stanno pensando ad una moneta unica mondiale?

MA LA CRISI NON ERA FINITA?
L’indicatore dei consumi della Confcommercio segnala ad agosto una diminuzione dello 0,7%.


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