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La Cina chiede blocco dell’inchiesta su genocidio in Tibet
La Audiencia Nacional spagnola si è dichiarata competente a indagare sulle accuse mosse dal Comitato di appoggio al Tibet.
Il governo cinese ha invitato quello spagnolo a bloccare l’inchiesta scaturita da denunce di un genocidio cinese in Tibet. Martedi’ scorso la Audiencia Nacional si e’ dichiarata competente ad indagare sulle denunce presentate dalle associazioni di appoggio al Tibet contro gli ex presidenti e premier Jian Zemin e Li Peng. Un portavoce del ministero degli esteri cinese, citato dall’agenzia Efe, ha detto oggi di ritenere che ”il governo spagnolo e i dipartimenti collegati possano impedire, secondo la legge internazionale” che gli ”indipendentisti tibetani conseguano il loro spregevole obiettivo di rompere l’amicizia fra i due paesi”.
Secondo il portavoce cinese la denuncia presentata da varie associazioni, fra cui il Comitato di appoggio al Tibet, e’ ”ridicola” e rischia solo di danneggiare le buone relazioni fra i due paesi confermate da una recente visita del presidente Hu Jintao a Madrid. La Audiencia Nacional, che in passato aveva respinto la richiesta, ha deciso nei giorni scorsi di indagare sulle accuse di genocidio cinese in Tibet negli anni Ottanta e Novanta, in seguito alla recente sentenza della corte costituzionale spagnola che ha accolto la tesi della Giurisdizione Universale.
Secondo il Comitato di appoggio al Tibet la decisione della magistratura spagnola e’ ”una decisione storica” al pari di quella nei confronti del generale Augusto Pinochet. Georgina Thynne, del Comitato, ha detto che se non fosse per l’immunita’ di cui godono i capi di stato e di governo, l’indagine dovrebbe riguardare anche Hu Jintao che negli anni Ottanta fu la massima autorita’ comunista in Tibet e responsabile della ”mano dura” contro il dissenso. ”E’ una decisione storica che avra’ conseguenze importanti, perche’ sottolinea che la giustizia e’ universale e i crimini come il genocidio non debbono mai andare in prescrizione”, ha detto Thynne.
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