Salute

La chimica in noi. Al massimo vorrei diventare Puffetta

di Noria Nalli



Cortisone, Copaxone, Mitoxantrone, Interferone, Ty Sabri, Fingolimod : sono alcune delle sostanze chimiche, che noi Sclerotici-Recidivanti-Remittenti dobbiamo assumere regolarmente per contrastare le ricadute o per prevenirle. I metodi di somministrazione sono svariati: attraverso semplici compresse oppure con flebo o iniezioni sottocutanee con autoiniettore. Anche la cadenza varia, può essere giornaliera, mensile o trimestrale. Nel frattempo la ricerca va avanti e “sforna” rimedi sempre nuovi, in attesa del farmaco risolutore: la Terapia con la “T” maiuscola, che porrà fine a questa babele di sotanze dai nomi astrusi, che spesso ci intimoriscono. Ma questo rimedio “miracoloso” non è stato ancora trovato e noi poveri sclerotici continuiamo ad essere dei piccoli laboratori, schiavi della chimica, sperando di non diventare  vittime di imprevisti effetti collaterali. Molto vivo, nella nostra cultura è il mito dello scienziato pazzo, che medita esperimenti dagli effetti devastanti, come  Jekyll e Hyde. Per noi R/R (recidivanti/remittenti), contraddistinti da una sigla, che sembra già frutto di una mutazione genetica è meglio non fare pensieri così nefasti e cercare di sdrammatizzare con l’ironia. Io, che sono una fumettara mai cresciuta, sottoponendomi alle flebo blu di Mitoxantrone, pensavo ad uno scienziato folle, ma pasticcione ed innocuo come Gargamella, che al massimo avrebbe potuto trasformarmi in un personaggio simile a puffetta, che so io, la consigliera del Grande Puffo.

 

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