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La Cassazione: “Carola Rackete non doveva essere arrestata”
È stata respinta la richiesta di opposizione della Procura di Agrigento contro l'ordinanza che lo scorso 2 luglio non aveva convalidato l'arresto nei confronti della comandante della Sea Watch3 che il 29 giugno aveva fatto ingresso nel porto di Lampedusa con 40 migranti a bordo dopo 17 giorni in mare
La Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento contro l'ordinanza che lo scorso 2 luglio non aveva convalidato l'arresto nei confronti di Carola Rackete, la comandante della nave Sea watch3 approdata a Lampedusa il 29 giugno scorso con 40 naufraghi a bordo forzando il blocco imposto dalle autorità italiane dopo 17 giorni in mare.
La Cassazione conferma quindi l'impostazione del gip di Agrigento, Alessandra Vella che decise di non convalidare l'arresto perché la comandante aveva agito nell'adempimento di un dovere, quello cioè di salvare vite umane, stabilendo il primato del diritto rispetto a quello della forza.
"Nessuno dovrebbe esser perseguito per aver aiutato persone in difficoltà", ha commentato la comandante Carola Rackete. "La Corte ha confermato che non mi avrebbero dovuto arrestare per aver salvato delle vite – aggiunge Carola in un tweet – Si tratta di un verdetto importante per tutti gli operatori umanitari" delle navi impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo.
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