Non profit

La Carrarese affida la sicurezza ai tifosi

Annunciato il primo Trust nel mondo del pallone. La squadra di Carrara, che milita in serie C1, lancerà, per il prossimo anno, una gestione allargata cui parteciperanno anche i supporter del club

di Lorenzo Alvaro

Mentre si discute di sparatorie, caso Ultras e incidenti negli stadi la Carrarese Calcio lancia il primo Trust con i tifosi del calcio italiano. L'annuncio è arrivato con un comunicato congiunto del sindaco Angelo Zubbani e Lorenzo Trombella amministratore unico della Carrarese Calcio. La società, il suo patron, Gianluigi Buffon, e l'amministrazione carrarese, dicono di volersi fare «parte attiva nel dialogo e nel coinvolgimento della propria tifoseria».

«Abbiamo ben vive le immagini della Finale di Coppa Italia. Vogliamo inaugurare un nuovo modo di vivere il rapporto tra società e tifosi», sottolinea Trombella. Il progetto però non nasce sull'onda della cronaca e dell'attualità, «abbiamo cominciato a pensare a questo progetto su invito della Lega Pro, che aveva immaginato questa strada come la migliore per rilanciare l'attaccamento dei fan alle società sportive. C'è poi stato l'apporto fondamentale del patron Gigi Buffon che sa quanto qui a Carrara sia venuta meno il rapporto tra squadra e cittadinanza»

Ma in cosa consiste esattamente il Trust? «Si tratta di una gestione allargata», spiega Trombella, «ancora non sono stati stabiliti tutti i ruoli. I tifosi comunque saranno coinvolti per quello che riguarda la gestione dello stadio come luogo di aggregazione e come apporto per la sicurezza durante i match». Non c'è nessuna preclusione nei confronti degli Ultras. «Il nostro scopo è creare una nuova generazione di tifosi», spiega l'amministratore, «proporremo la partecipazione anche agli Ultras, sono i benvenuti. Quello che è chiaro sin da subito è che ci saranno regole ferree. Nessuna tolleranza per i violenti. Chi ha avuto precedenti non potrà partecipare».

Tra i primi ad essere chiamati dalla società ci sono quelli “delle gradinate”, gli appartenenti al Carrarese FunClub. «Siamo un gruppo che non fa parte della curva ma che segue la squadra anche in trasferta», racconta il presidente Massimo Susini, «Non siamo Ultras. Tra di noi ci sono ragazzini di 11 anni e anziani di 89. Abbiamo subito accettato la proposta della Carrarese anche se ancora non sappiamo nel concreto come verrà organizzata la nostra partecipazione. A noi interessa portare le famiglie allo stadio e questa è la strada giusta».

L'aspirazione di partecipare direttamente alla gestione del club c'è da tempo, «è da quando è arrivato Gigi Buffon due anni fa che c'è sul piatto quest'idea. Tanto che da allora abbiamo fondato il Fun Club in modo da essere riconosciuti dalla Carrarese come interlocutore».

Le attività del funclub per ora sono solo di sensibilizzazione. «Abbiamo scritto un comunicato che stiamo inviando a tutte le squadre partecipanti al campionato dell'anno prossimo», racconta Susini, «in cui dichiariamo che non ci renderemo protagonisti, mai, di striscioni o cori offensivi nei confronti delle squadre, delle città e dei tifosi avversari. Un gesto che abbiamo deciso dopo aver visto quello che è successo a Roma». Tifosi che si sono dati anche un codice etico. Niente a che vedere con l'onore ultras. «Semplicemente non accettiamo la violenza e il modo di vedere il calcio come una guerra».  

Si tratta di un format nuovo su cui Trombella non ha dubbi: «è certamente replicabile anche in serie maggiori, siamo anche disponibili a dare tutto il know-how necessario a chi volesse imitarci. Di certo può essere un modo per risolvere il problema del rapporto con le curve. Questo perché la verità è che la differenza tra i tifosi comuni e gli ultras è l'organizzazione. Dando forza  e organizzazione alle famiglie e ai tifosi "normali” si disinnesca il potere ricattatorio dei gruppi organizzati».

La presentazione ufficiale arriverà prima dell'estate, entro il 20 maggio, con il progetto definitivo. 

Nell'immagine di copertina i tifosi del CarrareseFunClub


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA