Mondo

La Caritas a Nairobi 2007

In anteprima potete scaricare qui il documento preparatorio con cui la Caritas si appresta a partecipare al Forum Sociale Mondiale in Kenya

di Paolo Manzo

Grande tre volte l?Europa, l?Africa è costituita da 53 paesi, con una popolazione di 830 milioni di abitanti e 2.100 etnie che parlano duemila lingue diverse. Nel 2005 il prodotto interno lordo (PIL) dell?Africa sub-sahariana era di 615 milioni di dollari, 15 volte inferiore a quello dell?Unione Monetaria Europea.

Proprio in questo continente, a Nairobi, in Kenya, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale, dal 20 al 25 gennaio.

Una scelta significativa per il ruolo socio-politico dell?Africa a livello mondiale, ma un?opportunità anche per le realtà ecclesiali, soprattutto nel cammino di preparazione al II Sinodo Africano.

Caritas Italiana, grazie anche ai suoi operatori a Nairobi, ha seguito con attenzione i lavori preparatori in coordinamento con la Chiesa del Kenya, Caritas Internationalis, Caritas Europa ed ha elaborato un documento articolato (disponibile su www.caritasitaliana.it)

Una folta delegazione Caritas, che comprende anche rappresentanti di tutte le Regioni ecclesiastiche italiane, parteciperà ai lavori, guidata da S.E. mons. Mario Paciello, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e membro di Presidenza di Caritas Italiana. Un primo gruppo è già partito per prendere parte al Forum teologico mondiale e un secondo gruppo partirà il 19 gennaio e seguirà i 6 giorni di lavori.

La partecipazione attiva di Caritas Italiana si svilupperà su esperienze di lotta alla povertà e promozione di una cultura della solidarietà suggerite dal suo impegno concreto nei diversi contesti in Italia e nel mondo. In particolare si cercherà di arricchire il confronto su: debito estero, Aids, periferie urbane, tratta di esseri umani, rapporto tra guerre e informazione, traffico d?armi. Tutto questo attraverso diversi seminari organizzati da Caritas Africa, da Caritas Europa (in collaborazione con il Secours Catholique). E in modo specifico con un seminario gestito in modo diretto con lo scopo di porre particolare attenzione al rapporto fra Media e Guerra, valorizzando l?indagine sui conflitti dimenticati, ma dando anche spazio a testimonianze dalla SIERRA LEONE, dalla REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO e dal SUDAN, di rappresentanti di Chiese locali, con i quali abbiamo lavorato durante i conflitti – non solo per un sostegno umanitario, ma anche per dar voce alle vittime – e continuiamo a lavorare per sostenere i percorsi di pace, riconciliazione e democratizzazione faticosamente avviati.


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