Si celebrano i funerali delle 366, per ora, vittime del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre. Ma non fanno notizia. Il sangue è già sparso e ci sono notizie più interessanti da riportare compresa la polemica del vice-ministro all’economia Stefano Fassina sul gesto dell’ombrello di Maradona ad Equitalia. Una cosa è certa: dall’ennesima tragedia del mare non siamo usciti con una crescita del dibattito sull’immigrazione in Italia.
Nemmeno una strage come quella di Lampedusa è servita a qualcosa e il dibattito stesso rimane schiacciato su una visione marginale e residuale: si parla di coloro che vengono coi barconi come se quella fosse la chiave di ingresso più comune degli immigrati in Italia, dimenticandoci prima di tutto che chi sbarca sulle coste siciliane quasi sempre fugge da situazioni di guerra o carestie
E nemmeno ci accorgiamo che mentre alcuni arrivano, altri se ne vanno e la loro partenza impoverisce l’Italia. Già due anni fa 32.000 lavoratori di origine straniera se ne andavano dall’Italia, rivela la Fondazione Moressa, privando le casse dello Stato di 87 milioni di euro di Irpef.
Chiusa nella sua visione caricaturale dell’immigrazione, l’Italia non si accorge che è decadente pure nella scelta della destinazione delle rotte migratorie: chi può passa da noi solo per andare in altri Paesi o se ne va appena trova altre occasioni.
Qualche anno fa il Ministero dell’Interno iniziò a rivelare le modalità di ingresso in Italia degli stranieri che poi diventano irregolari: tre quarti di loro arriva con un normale visto turistico, spesso in aereo, e solo il 12% con i barconi. Dopo le crisi nordafricane e quella siriana è probabile che la percentuale sia un po’ aumentata, ma chi si ricorda che sarebbero in molti casi tutelati dal diritto d’asilo? I profughi che arrivano e a cui viene riconosciuto il diritto d’asilo sono clandestini”?
Ha scritto Beppe Grillo sul suo blog in merito alla proposta di due dei suoi di abolire il reato di clandestinità: “Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice “La clandestinità non è più un reato”. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?“.
Questa è la caricatura di un dibattito. Fa comodo solo a chi vuole impedire che qualcosa cambi.
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