Welfare

La carica delle centomila apps

di Flaviano Zandonai

Io sono di un’altra parrocchia. Ma la notizia va commentata: pare siano più di 100.000 (sì proprio centomila, lo scrivo an

che in lettere come negli assegni) le applicazioni testate  per l’I-phone (erano “solo” 65.000 ad agosto). Per chi non lo sapesse si tratta di programmi sviluppati per arricchire di optional il famoso melafonino. La gran parte perfettamente inutili e pure a pagamento. Ma parecchie sono gratuite e di notevole utilità, anche per le imprese sociali. Ad esempio per mappare i centri di servizio sul territorio, per fare fund-raising, per comunicare e aggregare di notizie, per tenersi in contatto coi soci (come suggeriscono qui). Chissà se qualcuno le tiene monitorate. Ho fatto qualche carotaggio nell’archivio principale: non ne è uscito molto ma bisognerebbe indagare meglio. Dite che non funziona? Che sono cose troppo complicate? Ma allora che ci facciamo allora con tutti questi smart-phone? Del resto si sa che ormai servono per fare di tutto (anche telefonare).

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.