Mondo

La campagna di AiBi per riformare le adozioni

Presentati oggi uno spot e affissioni-shock per far ripartire le adozioni internazionali

di Gabriella Meroni

Una bambina di nove anni che si “inventa” una mamma e un papà per sentirsi meno sola. E affissioni shock del tipo: “Vuoi un figlio? Non aspettare 9 mesi: adottalo”. Sono questi alcuni flash della campagna di comunicazione presentata oggi da AiBi alla Fiera della Famiglia Family 2012 a Milano per sostenere la proposta di riforma in sei punti della legge sulle adozioni internazionali che l’ente autorizzato ha messo a punto e per la quale è in atto una raccolta firme.

La campagna, realizzata pro bono dall’agenzia BCube con la casa di produzione Movie Magic per la regia di Andrea Cecchi, prevede oltre allo spot tv con protagonista una bambina che impersona mamma e papà che le mancano, si compone di quattro affissioni con altrettante domande provocatorie: oltre a quella sui nove mesi, riferita ai tempi troppo lunghi delle adozioni, le altre sottolineano gli eccessivi costi delle procedure (“Vuoi un figlio? Non spendere un euro. Adottalo”), la proposta AiBi di aprire ai single le adozioni di bambini con bisogni speciali (“Vuoi un figlio? Non serve un partner. Adottalo”) e le procedure per AiBi “inquisitorie” che selezionano le coppie prima di concedere loro l’idoneità (“Vuoi un figlio? Non sentirti in colpa. Adottalo”). Tutti ostacoli, quelli messi in luce dalla campagna, che sarebbero superati se fosse cambiata la legge secondo quanto proposto dall’ente.


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