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La Camera beffa le paritarie
Bocciato in aula un emendamento che reintegrava i fondi tagliati, sostenuto da Udc e Pd. Ma il Pdl esulta lo stesso per una promessa del governo
È stato respinto ieri dall’aula della Camera con 244 voti contrari e 198 favorevoli un emendamento alla Finanziaria che mirava a reintegrare i fondi tagliati (circa 134 milioni di euro) alle scuole paritarie. L’emendamento, presentatato dall’on. Simonetta Rubinato (Udc), e sostenuto anche dal Partito democratico, era identico a un altro presentato in precedenza dall’on. Gabriele Toccafondi (Pdl), poi invece ritirato in seguito alle rassicurazioni del governo, che in aula, per bocca del sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas, ha garantito che i finanziamenti verranno ripristinati dal ministero entro l’anno.
«La questione delle scuole paritarie e le scuole private è di grande rilievo», ha detto Vegas. «Per quanto riguarda il 2009, in ordine ai tagli che sono stati fatti a tutti i comparti dei Ministeri, non si tratta di tagli lineari: il meccanismo innovativo del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 prevede un taglio nella totalità dei trasferimenti ma non la linearità del taglio. Lo stesso decreto, inoltre, affida ai Ministeri di settore una valutazione della bontà del mantenimento dei finanziamenti a questo o a quel comparto della loro amministrazione. Nell’ambito, quindi, di ciascun Ministero, si colloca la responsabilità ministeriale di ciascun Ministro di attuare le riduzioni. Se esiste poi un problema di insufficienza complessiva di finanziamento, il Governo è disponibilissimo a rivederla, eventualmente implementandola per la cifra che sarà necessario entro l’anno, in modo che con l’anno prossimo le scuole possano agire a regime».
La discussione in aula è stata comunque ampia e accesa, anche perché i rappresentanti dell’Udc hanno sottolineato come fosse stato lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi ad «accorgersi» del taglio, affermando pubblicamente che tale disguido sarebbe stato corretto durante la votazione nei due rami del Parlamento. Tuttavia, il parere del governo è rimasto contrario sull’emendamento, e anche l’on. Gabriele Toccafondi (Pdl), è intervenuto in aula per sconfessare il proprio stesso emendamento: «Oggi in Aula il Governo ha usato parole chiare», ha osservato Toccafondi, «e ha dichiarato la propria volontà e l’impegno a reintegrare tale fondo entro l’anno con un’adeguata copertura finanziaria. Non si tratta solo di una questione formale, ma assolutamente di sostanza, perché gli emendamenti – si sa – vanno ad incidere su altre spese di altri Ministeri, non sempre piacevoli, soprattutto nel contesto di questa finanziaria, così diversa da quelle degli anni precedenti. Quindi, è chiaro che è molto più utile se il reintegro della spesa lo fa direttamente il Governo e non il Parlamento».
L’emendamento Rubinato aveva incassato anche l’appoggio del Pd, a nome del quale è intervenuta l’on. Rosa De Pasquale, affermando che, sebbene «il Partito Democratico non è per la scuola privata ma per la scuola pubblica», sosteneva l’emendamento perché «da quando è in vigore la legge n. 62 del 2000, che delinea il sistema nazionale di istruzione, viene individuata nell’ambito della scuola pubblica tanto quella statale quanto quella paritaria, con eguale dignità e che conduce ad eguali diritti e doveri. Infatti, in tutte le regioni della nostra Italia vi sono diverse zone in cui lo Stato non è in grado di garantire l’apertura di scuole materne e primarie quante sarebbero necessarie per coprire tutta la richiesta delle famiglie. In questi casi, che sono davvero numerosi, il sistema integrato di scuola pubblica garantisce un servizio».
Al voto è seguita una pioggia di commenti politici: per l capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta, «È molto grave il voto che il governo ha imposto alla sua maggioranza per impedire il ripristino delle risorse tagliate alle scuole paritarie. Una scelta che conferma la doppia faccia del governo: Berlusconi dice che quei soldi ci vogliono; in Parlamento il governo dichiara il contrario». «L”opposizione rischia di fare solo demagogia», ribattono i parlamentari del Pdl Gabriele Toccafondi e Maurizio Lupi. «Oggi c’è stata la prima vittoria, visto che il governo ha garantito che entro l’anno verranno ripristinati i fondi per le paritarie. Questa è la sostanza, il resto è propaganda». «Si tratta di un taglio indiscriminato», afferma il deputato Udc Amedeo Ciccanti, «di fronte al quale mi chiedo: a questo punto, ha senso tenere ancora in piedi l’intergruppo per la sussidiarietà?».
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