Politica

La Camera approva (con inghippo) il Decreto

Un Ordine del giorno targato Lega chiede la reintroduzione dei sacchetti con additivi. "Ma è solo un orientamento", ribatte Versari di Assobioplastiche

di Daniele Biella

“A distanza di una settimana dall’approvazione da parte della Commissione Ambiente, la Camera dei Deputati ha risolto la questione relativa alla tipologia di buste per asporto merci, confermando che gli unici shopper commercializzabili in Italia sono quelli biodegradabili e compostabili conformi alla direttiva Ue EN 13432”. Così Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, associazione che riunisce i maggiori produttori di bioplastiche, annuncia la prossima conversione in legge (manca solo un ultimo passaggio in Senato che dovrebbe essere agevole, secondo l’ente) del Dl sull’ambiente voluto dal ministro Corrado Clini (leggi qui l’intervista per Vita) e osteggiato da buona parte del mondo della ‘vecchia’ plastica.

Tutto risolto? Niente affatto. C’è la legge, ma resta l’inghippo, anzi gli inghippi: il primo, subentrato la scorsa settimana, è il rinvio a gennaio 2014 dell’entrata in vigore delle sanzioni per chi non segue la direttiva Ue, l’altro è storia di oggi: all’ultimo momento, e per pochissimi voti (211 sì, 201 no e 83 astenuti), alla Camera è passato malgrdo il parere contraro dell’Esecutivo, un Ordine del giorno del deputato leghista Claudio D’amico un emendamento della Lega nord che chiede al Governo di adottare in via urgente norme per consentire la commercializzazione, oltre ai sacchetti monouso conformi alla normativa Ue, anche quelli realizzati con qualunque altro materiale purché biodegradabili, ad esempio i sacchetti con additivi in polietilene, biodegradabili ma non compostabili (poiché deperiscono in 2-3 anni contro i 60 giorni di quelli destinati al compost). . “L’Odg votato dall’aula è un documento di puro orientamento”, precisa però Versari.

Con l’approvazione odierna, e finché non saranno realtà le nuove iniziative auspicate dell’Odg, “i sacchetti che dal 2014 avranno diritto alla commercializzazione sono quelli con le seguenti caratteristiche”, spiega Versari, “riutilizzabili di spessore superiore a 100 micron per usi non alimentari e 200 micron per gli usi alimentari, se con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco; riutilizzabili di spessore superiore a 60 micron per usi non alimentari e 100 micron per usi alimentari se con maniglia interna alla dimensione utile del sacco (i cosiddetti ‘sacchi a fagiolo’).


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