Certo questi della social entrepreneurship sono proprio svelti. Si sono già fatti la business school come leggo in questo articolo intervista di Vita Europe. E scommetto che diventerà un modello replicabile e in rete a livello internazionale. Ieri parlavo con un importante dirigente del movimento cooperativo europeo che mi illustrava tutti i suoi dubbi rispetto alle nuove forme di imprenditorialità sociale. Secondo lui rappresentano un’evoluzione della Csr senza mutare più di tanto lo status quo. In altre parole si investono un pò di profitti per fare coesione sociale e, aggiungo io, sta a vedere che ne può venir fuori un business ulteriore. Forse ha ragione. Però cooperative e imprese sociali standard sono state fin qui lentissime (e anche poco efficienti) nel costruire centri di ricerca, think tank, corsi universitari, master, ecc. Eppure sono in pista da qualche decennio ormai. Forse c’è qualcosa da imparare.
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