Esg

La buona mensa serve Ciboamico

Presentati i numeri del progetto nato 14 anni fa dalla collaborazione tra Hera e Last minute market e che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale

di Alessio Nisi

Più di 130 mila i pasti recuperati dal 2009 a oggi nelle mense del gruppo Hera (multiutility di servizi energetici, idrici e ambientali), per un valore complessivo di circa 550mila euro, evitando la produzione di circa 58 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a oltre 127 cassonetti) e l’emissione di circa 240 tonnellate di Co2. Senza contare i consumi di acqua, energia e terreno che sarebbero stati necessari per confezionare quei pasti.

Sono alcuni dei dati (diffusi in vista della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, in programma oggi) di Ciboamico, progetto nato 14 anni fa dalla collaborazione tra il gruppo Hera e Last minute market, impresa sociale e spin-off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale. 

Ogni europeo spreca 131 chili di cibo l’anno

«Ogni anno nella sola Unione Europea», spiega Filippo Bocchi, direttore “Valore Condiviso e Sostenibilità” del gruppo Hera, «vengono sprecati quasi 59 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (131 chilogrammi per abitante), con un valore di mercato stimato a 132 miliardi di euro. Per contribuire alla lotta allo spreco alimentare sono fondamentali le azioni concrete: ecco perché da anni con Ciboamico e il recupero del cibo non consumato nelle nostre mense, contribuiamo al contrasto dello spreco alimentare e solo nel 2022 siamo riusciti a donare quasi 7 mila pasti, pari a 3 tonnellate di cibo, a favore degli enti non profit dei territori interessati. Risultati importanti tanto che quest’anno abbiamo deciso di estendere Ciboamico anche alla mensa di Modena e Forlì».

Recuperate 3 tonnellate di cibo

L’iniziativa  finora ha coinvolto 6 mense emiliano-romagnole (Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini, Ferrara, Ravenna) e da quest’anno viene estesa anche a quelle di Modena e Forlì.

Solo nel primo semestre del 2023 sono stati recuperati più di 6 mila pasti (3 tonnellate di cibo, pari a quasi 25 mila euro) a favore di sei enti non profit del territorio che assistono circa 180 persone in difficoltà. Il progetto è pensato nell’ottica della lotta allo spreco alimentare e della transizione verso un’economia circolare, con benefici di tipo economico e ambientale ma anche sociale, attraverso la donazione dei pasti recuperati a enti non profit.

In apertura foto di Kim Deachul per Unsplash

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.