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La bocciatura di Mario e la tattica della palla in angolo

di Pasquale Coccia

Mario la prende da lontano. Forte della sua ottima prestazione nell’ultima partita di hockey del torneo di istituto, all’inizio dell’ora di ginnastica dice che vuole parlarmi. Impartisco ai suoi compagni di classe quattro indicazioni, poi sono tutto orecchi per Mario, che manifesta qualche filo di ansia: si sistema più volte il colletto della polo, come di uno che sta per dire qualcosa di importante e vuole apparire compito di tutto punto.
La prende da lontano, perché Mario è un filibustiere di prim’ordine, uno di quelli che nel primo quadrimestre non studia affatto, si sveglia dal letargo ad aprile e con arguzia all’ultimo minuto si infila nelle maglie larghe delle interrogazioni, riservate a quelli che sono andati male e ai quali i professori riservano, in nome di una bontà d’animo, i cinque che con qualche risposta balbettata passano a sei. È un filibustiere, perché durante l’interrogazione si presenta come uno di quelli che hanno sempre la risposta sulla lingua, ma a causa della tensione non ricordano, poi appena l’insegnante pronuncia la risposta, Mario si porta la mano alla fronte e dice: «Stavo per dirla!».
Mario la prende da lontano e dice: «Visto che lei è l’unico insegnante con il quale ho un certo rapporto, con il quale riesco a parlare? vorrei sapere se il consiglio dei professori ha deciso di bocciarmi». Mario è un giocatore di hockey eccellente, parte dal fondo del campo con l’aria svagata, appena l’avversario si avvicina e si illude di averlo in pugno, lui accelera, mazza e pallina diventano tutt’uno, poi conduce la pallina a zig-zag a velocità impressionante, apre sulla destra e colpisce con forza e precisione la pallina, che si infila nell’angolino basso, lasciando il portiere avversario a bocca aperta.
Anche con i professori usa la stessa tattica, ma sapendo come gioca, e pensa, non ho abboccato alla sua finta. Gli ho detto che decideremo allo scrutinio di giugno, ma i professori di solito premiano chi si allena tutto l’anno.

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