Birra inclusiva
La bionda artigianale che sostiene il sociale
Da dieci anni, in Valtellina, la cooperativa sociale Elianto gestisce il birrificio artigianale Pintalpina, un progetto pensato per l’impiego e la formazione di giovani con disabilità. Recentemente ha deciso di ampliare i suoi spazi avviando una campagna di raccolta fondi grazie al programma Formula, supportato da Intesa Sanpaolo in partnership con Fondazione Cesvi. L’obiettivo è creare nuove opportunità di lavoro per i ragazzi con disabilità

«Per me, essere socia della cooperativa significa far parte di un progetto che cresce grazie all’impegno di tutti». Con queste parole, Alessia Cavazzi, socia lavoratrice con disabilità della cooperativa sociale Elianto, racconta cosa significa lavorare nel birrificio artigianale Pintalpina, fondato dalla cooperativa nel 2014 a Chiuro, in Valtellina, nella provincia di Sondrio. Pintalpina non è solo un luogo di produzione di birra ma rappresenta, anche, un progetto di vita pensato per l’impiego e la formazione di giovani con disabilità.
«Crediamo fermamente che il lavoro possa essere un potente strumento di inclusione e realizzazione personale», spiega l’educatrice Elisa Mottarella, socia fondatrice della cooperativa e responsabile dell’area sociale. «La decisione di fondare un birrificio è stata il risultato di un’attenta analisi del territorio e di diverse valutazioni. Inizialmente avevamo preso in considerazione altre attività, come la coltivazione di un frutteto e l’apicoltura, ma alla fine abbiamo scelto la produzione di birra perché rappresenta un’attività particolarmente adatta a rispondere alle esigenze dei ragazzi con disabilità. Il processo produttivo, infatti, offre una varietà di mansioni che possono essere adattate alle diverse capacità e competenze».

Alessia Cavazzi è stata tra i primi ragazzi con disabilità ad avvicinarsi all’attività del birrificio: nel 2015 ha iniziato con un tirocinio di sei mesi, per poi diventare socia lavoratrice e essere assunta. «Ciò che mi piace del mio lavoro», spiega Alessia, «è la varietà delle mansioni. Mi sposto all’interno del birrificio a seconda di ciò che c’è da fare».
La presenza costante di un educatore professionale, sostenuto economicamente dalla cooperativa, è una delle caratteristiche del lavoro in Pintalpina. L’educatore accompagna i ragazzi in ogni momento, offrendo supporto personalizzato e favorendo il loro sviluppo educativo. Non solo fornisce istruzioni ma svolge, anche, un ruolo di mediazione aiutandoli a comprendere il significato delle attività e a relazionarsi con i colleghi.
Pintalpina non è solo un luogo di lavoro. È una scelta di vita, consapevole e coraggiosa per tutte le persone che ogni giorno ci lavorano. Ne è esempio la storia di Simone Acquistapace si occupa dell’area eventi e comunicazione del birrificio e che, fino a poco meno di un anno fa, lavorava come direttore creativo in un’importante agenzia di comunicazione, dopo un lungo percorso iniziato a Milano tra studi, progetti e un’attività in proprio durata oltre dieci anni. «Poi ho scelto di cambiare tutto», racconta Acquistapace, «ho lasciato una carriera consolidata per dedicarmi interamente a Pintalpina, la cooperativa sociale che da tempo sostenevo come socio volontario».

Quella di Simone non è stata una scelta semplice. Ha lasciato il suo mondo, le sue competenze e i suoi clienti. «Lo rifarei mille volte», afferma convinto e aggiunge: «in Pintalpina ho scoperto che la felicità può avere un altro ritmo, fatto di sorrisi sinceri, fatica condivisa e birre spillate con orgoglio. E ho capito che il vero valore del lavoro sta nella possibilità di lasciare un segno nelle vite degli altri, e non solo in una campagna pubblicitaria. La mia è stata una scelta radicale, ma profondamente coerente: ho scelto un lavoro che mi somiglia, in un posto dove l’inclusione non è uno slogan ma una pratica quotidiana».
Per offrire più opportunità di lavoro ai ragazzi con disabilità, festeggiati i primi dieci anni di attività, è arrivato il momento di ampliare gli spazi di Pintalpina. È così che è nato il progetto Pintalpina: inclusione, sostenibilità, futuro supportato da Intesa Sanpaolo, in partnership con Fondazione Cesvi, attraverso il programma Formula che sostiene progetti dedicati allo sviluppo sostenibile, all’inclusione sociale e all’accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.
«Puntiamo a realizzare un importante ampliamento del nostro birrificio sociale», spiega Mottarella, «l’obiettivo è triplice: creare nuove opportunità di formazione e lavoro per giovani con disabilità cognitive, migliorare gli ambienti e le attrezzature per garantire un contesto lavorativo ancora più accogliente e funzionale, e ridurre sensibilmente l’impatto ambientale della produzione grazie a investimenti in efficienza energetica». In concreto, grazie alla raccolta fondi attiva fino al 30 aprile attraverso la piattaforma Forfunding saranno ristrutturati oltre 200 metri quadrati del birrificio, sarà raddoppiata la superficie della tap room estiva, sarà potenziata l’area formativa e realizzato un nuovo spazio multifunzione che sarà adibitio a laboratorio al mattino e punto di degustazione al pomeriggio. Sarà installata una pompa di calore per il riscaldamento e raffrescamento a basso impatto ambientale dei locali, un nuovo impianto di refrigerazione e un nuovo fermentatore che aumenterà la capacità produttiva già nel 2025.

«Il nostro proposito è di coinvolgere direttamente almeno 20 giovani ogni anno tra percorsi scuola-lavoro, tirocini e formazione sul campo», prosegue Mottarella, «dal punto di vista strutturale queste migliorie si aggiungono ad altri investimenti già sostenuti dalla cooperativa come quelli per il recupero dell’anidride carbonica di fermentazione, che abbiamo realizzato nel 2022, e l’impianto fotovoltaico del 2023. Tecnologie che ci hanno permesso di migliorare l’impatto ambientale delle nostre produzioni e di ridurre drasticamente i costi di acquisto dell’anidride carbonica. Grazie a queste tecnologie, e ad altri investimenti, ci stiamo avvicinando all’autonomia energetica, garantendo una produzione più eco-friendly e economicamente efficiente. Benefici concreti che esprimono il nostro impegno verso un futuro più sostenibile».
Infine, conclude Elisa Mottarella «sempre in ottica di economia ambientale circolare, conferiamo a una centrale di biomassa per la produzione di energia pulita tutti gli scarti di produzione: come trebbie esauste e lieviti. Vogliamo crescere ma vogliamo farlo in modo etico e responsabile: mettendo al centro le persone e il territorio, restando fedeli alla nostra missione di cooperativa sociale che promuove inclusione concreta, lavoro dignitoso e sostenibilità».
Nella foto di apertura Melissa Giordani, ragazza assunte dal birrificio (Foto Pintalpina)
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