Cultura

La bioetica vista dall’Islam

A Salerno confronto tra i medici cattolici e Coreis

di Redazione

L’AMCI – Associazione Medici Cattolici Italiani e la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno organizzano domani, sabato 6 marzo, un incontro interreligioso dal titolo “Cristianesimo e Islam, problematiche bioetiche: ciò che ci unisce e ciò che ci divide”. Il dibattito, che si svolge alle ore 17 presso l’Auditorium della Basilica Pontificia di Sant’Alfonso Maria dei Liguori a Pagani (Salerno), prevede l’intervento di Don Silvio Longobardi, Direttore del Centro Diocesano di Formazione, e di Ahmad Abd al-Quddus Panetta, responsabile della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana per la Medicina e la Salute.

“Affrontiamo temi delicati, che tuttavia risultano meno ostici se partiamo dal principio della sacralità della vita, che ha in Dio la sua origine, il suo significato e la sua finalità”, spiega il dott. Panetta, che ha approfondito negli anni diversi ambiti di studio, come quelli dell’epistemologia, dell’etica e della bioetica, partecipando a corsi universitari e seminari in varie città d’Italia. “Da un punto di vista islamico la riflessione non sarà tanto su cosa sia lecito e cosa no, quanto su quale sia l’intenzione che muove gli orientamenti e le azioni dei credenti, che non devono cadere in una concezione meccanicistica del corpo ma riconoscerlo come ricettacolo della presenza divina”.

Ahmad Panetta ha recentemente scritto un testo da distribuire al personale ospedaliero su come relazionarsi con i malati terminali musulmani, elaborando inoltre con l’Imam Yahya Pallavicini un documento che sintetizzi la prospettiva islamica in materia di testamento biologico: “I musulmani hanno una relazione serena con la morte, che rappresenta il passaggio da una dimensione all’altra della vita e, per coloro che sanno fare della propria esistenza un’occasione di conoscenza ed elevazione, l’ingresso in un Mondo Superiore illuminato dalla Misericordia di Dio, un mondo di cui quello terreno non è che l’ombra”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.