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La Bindi firma per il referendum

Il referendum è uno strumento inadeguato, e se diventassi segretario del Partito democratico, lvorerei per la modifica parlamentare della legge elettorale, ma nel dubbio...

di Redazione

Ecco il comunicato con cui Rosi Bindi ha spiegato la sua firma al referendum per la modifica dell legge elettorale.

?Sono sempre stata contraria a risolvere con lo strumento del referendum questioni giuridicamente dettagliate e politicamente complesse come le leggi elettorali, sulle quali sarebbe bene che si cercassero in Parlamento maggioranze allargate, e che non prevalesse una parte contro l?altra, di parlamentari o di cittadini.
La legge vigente è da tutti, compreso chi l?ha voluta, considerata una pessima legge, ma l?attuale frammentazione politica non ne ha sinora consentito la modifica, nonostante la spinta del referendum.
I quesiti referendari volti a un cambiamento parziale della legge Calderoli non appaiono idonei, anche a causa dei limiti costituzionali imposti al referendum, a scardinarne la logica perversa.
Comprendo dunque le obiezioni e le resistenze a seguire la via referendaria e sono impegnata a lavorare per la modifica della legge, e dunque attenta ad ogni atteggiamento costruttivo in questa direzione. Se diventassi il segretario del Partito democratico, considererei la modifica della legge elettorale uno degli impegni prioritari.
Per contro, mi preoccupano sia i ricatti di chi intreccia esiti del referendum e durata del governo, sia i tentativi di utilizzare la legge vigente per ostacolare la formazione di un bipolarismo maturo nel nostro Paese.
Il mio dubbio oggi è: la minaccia referendaria può essere la sola strada per indurre le Camere a cambiare la legge? Forse sì. Nel dubbio, ho firmato?.


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