Politica
La Bicamerale infanzia dà parere favorevole al nuovo Piano Infanzia
Il Piano Infanzia fa un altro passo avanti. L'obiettivo annunciato dalla ministra Elena Bonetti è quello di approvarlo entro l'anno. 34 le osservazioni e le proposte trasmesse al Governo dalla Commissione
La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nella seduta del 3 novembre ha dato parere favorevole allo schema del V Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, presentato dal Governo lo scorso 27 luglio. Il parere doveva arrivare entro il 6 novembre.
Il Piano è il risultato di una coprogettazione che ha coinvolto non solo i soggetti e gli enti partecipanti all’Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, ma anche la società civile e il terzo settore, soggetti pubblici quali amministrazioni centrali, enti pubblici e territori, soggetti privati, esperti, il mondo dell'università e della ricerca e che per la prima volta, nell’ottica di affermare pienamente il protagonismo dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze l’Osservatorio nazionale ha promosso una consultazione online – i cui risultati sono riportati in appendice al documento – sui temi del Piano, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze fra i 12 e 17. Una novità valorizzata dalla Commissione.
L’ultimo Piano di azione (il IV) era relativo al biennio 2016-2017, annota però la Commissione: «si rileva un ritardo nell’adozione di tale strumento programmatico e di indirizzo, fondamentale per un efficace controllo dei progressi raggiunti e della verifica dell’impatto delle politiche adottate in favore dei minori. Tale ritardo è da attribuirsi alla situazione epidemiologica che ha segnato l'ultimo anno, ma anche alla tardiva ricostituzione dell’Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, organo preposto all’adozione del Piano stesso, avvenuta con decreto del Ministro per le pari opportunità e la famiglia del 28 febbraio 2020».
Il parere della Commissione bicamerale infanzia è favorevole, con 34 osservazioni, tra cui il fatto che sui nidi «occorre in particolare assicurare che le risorse, fra le quali quelle stanziate dal PNRR, siano destinate prioritariamente agli enti locali privi di asili nido per la loro realizzazione, nonché al potenziamento, soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno d'Italia, dei servizi di doposcuola e delle attività sportive extrascolastiche gratuiti già dall'età prescolare» e che il Piano dovrebbe porsi «l’obiettivo tendenziale del 50 per cento dell’accessibilità ai nidi e alle sezioni primavera come un obiettivo di breve periodo da inserire nelle priorità di intervento del Governo anche attraverso un aumento della quota di risorse del PNRR al tale ambito destinata».
Fra le proposte da inserire nel Piano, sempre per aumentare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia su tutto il territorio nazionale, la Commissione chiede al Governo di valutare «l'opportunità di prevedere la possibilità di riconvertire gli spazi pubblici inutilizzati adibendoli a servizi educativi 0-3 anni (e/o per il sistema integrato 0-6), anche in sinergia con il settore privato e attraverso il ricorso al project financing, in un’ottica di sostenibilità e di minore consumo del suolo e in linea con quanto disposto nel PNRR in materia di transizione ecologica». Si suggerisce anche di «prevedere specifici interventi anche con riguardo all’istruzione parentale conosciuta anche come scuola familiare, che consiste nella scelta, permessa a legislazione vigente, della famiglia di provvedere direttamente all’educazione della prole». Con riguardo all’Azione 11, relativamente alla previsione di unificare le due classi di laurea LSNT2 e L19, «si valuti l'opportunità di articolare in maniera più chiara ed esplicita il riferimento, individuando tra i corsi di laurea afferenti alla classe LSNT2 (professioni sanitarie della riabilitazione: educazione professionale; fisioterapia; logopedia; ortottica e assistenza oftalmologica; podologia; tecnica della riabilitazione psichiatrica; terapia della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva; terapia occupazionale) quelli che possono essere più strettamente correlati e connessi al corso di laurea in scienze dell’educazione».
La Bicamerale infanzia rileva poi «l'esigenza di un riordino del sistema di accoglienza dei minorenni allontanati dalla famiglia di origine, creando un sistema stabile di monitoraggio di quelli collocati in comunità di accoglienza nonché la necessità di garantire dei livelli essenziali delle prestazioni in riferimento all’accoglienza residenziale sull’intero territorio». Con specifico riguardo al sistema delle adozioni, sia nazionali che internazionali, si rileva «l'esigenza di semplificare la disciplina legislativa vigente, prevedendo nel contempo un sistema di monitoraggio trasparente e unico a livello nazionale di tutti i minori in condizione di adottabilità così da facilitare le famiglie adottanti e i minori nei percorsi di adozione, ovviando ad alcune delle criticità dell'attuale sistema che finiscono per spingere gli aspiranti genitori a desistere impedendo a tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze di crescere e di costruirsi un futuro all’interno di un nucleo familiare».
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