Evento
La bellezza, che aiuta a crescere, innova e trasforma
A Spoleto, all'evento la "Pedagogia della bello" anche Di bellezza si vive, progetto sostenuto dall’impresa sociale Con i bambini
di Alessio Nisi
Di bellezza si vive, il progetto quadriennale sostenuto dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato selezionato come buona pratica di interesse europeo a e invitato a partecipare attivamente all’evento la Pedagogia del bello, organizzato dal Centro italiano per l’apprendimento permanente – Ciape tra il 25 e 26 marzo a Spoleto.
Il potenziale trasformativo dell’estetica
L’evento è riservato a 15 partecipanti: formatori, educatori, pedagogisti, docenti, coordinatori e gestori di servizi di istruzione e formazione, filosofi, antropologi e beauty hunters provenienti da ogni regione d’Italia. Giunto alla sua quarta edizione e realizzato con modalità residenziale, che consente di favorire la condivisione, l’apprendimento reciproco e generare idee innovative, il residenziale formativo di Ciape mira a esplorare il potenziale trasformativo dell’estetica e dei valori condivisi nell’ambito dell’educazione degli adulti, dei giovani e dell’infanzia.
Il bello che fa bene al sociale
La pedagogia del bello si fonda sull’idea che l’estetica e i valori condivisi possano essere veicoli potenti per stimolare l’apprendimento, promuovere l’inclusione sociale e sviluppare una cittadinanza attiva e consapevole. Sono stati invitati a parlare nei 3 tavoli previsti dalle due giornate (la valorizzazione dell’unicità individuale nel settore infanzia, la tutela e promozione della cittadinanza attiva e dell’impegno civico nel lavoro con gli adulti, la promozione della sostenibilità ambientale e sociale tra i giovani) alcuni professionisti ed esperti.
Ai tavoli di lavoro
Nei tavoli di lavoro per Di bellezza si vive prenderanno parte:
Ugo Morelli, psicologo e saggista, referente scientifico di Di bellezza si vive, che come keynote speaker introdurrà i lavori con un intervento intitolato La bellezza è una domanda, ipotesi guida anche del progetto Di bellezza si vive.
Carlo Garbagna, responsabile ufficio progetti di Cometa, che porterà una sua visione nel tavolo Valorizzazione dell’unicità individuale nel settore infanzia: in questa categoria sono compresi prassi, strumenti, metodologie e iniziative che riconoscono e celebrano l’estetica nella forma dell’irripetibilità dell’essere umano, promuovendo un approccio inclusivo olistico che valorizza le diversità come risorsa educativa.
Giorgia Turchetto, responsabile del progetto Di bellezza si vive, che prenderà parte attiva nel tavolo Tutela e promozione della cittadinanza attiva e dell’impegno civico nel lavoro con gli adulti: in questa categoria sono compresi prassi, strumenti, metodologie e iniziative che interpretano l’estetica quale dimensione di valori condivisi e mezzo per la costruzione di una cittadinanza attiva, della partecipazione e dell’impegno civico nei confronti dei beni comuni e dei principi democratici.
Strategia olistica di lotta alla povertà educativa dei minori
Di bellezza si vive, è stato giudicato tra i diciotto progetti nazionali più innovativi che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo per il contrasto alla povertà educativa, contribuiscono a rendere operante una strategia olistica di lotta alla povertà educativa dei minori (problema di sempre maggiore rilevanza nazionale) con effetti di lungo periodo.
Metodo, dalla ricerca-azione sperimentale
Il progetto ha inteso creare, con un percorso di ricerca-azione sperimentale, un metodo educativo originale, validato scientificamente, che dimostra come la bellezza, nel campo dell’arte visiva, della musica, del teatro, della danza, del paesaggio, della cura dei luoghi, rappresenta un’esperienza capace di estendere il potenziale degli individui da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale, contrastando la povertà educativa, migliorando le condizioni di vita e, in ultima analisi, riducendo i costi sociali.
Percorso di co-progettazione interdisciplinare. Di bellezza si vive è nato da un lungo percorso di co-progettazione interdisciplinare sostenuto da partner diversi per saperi, missioni, contesti. Il partenariato rappresenta un’inedita comunità educante meta-disciplinare con un’esperienza nazionale ed internazionale esemplare in azioni di accoglienza, educazione, fruizione culturale, ricerca pedagogica e clinica, divulgazione scientifica, formazione di minori e adulti, sperimentazione di economie etiche, circolari, solidali e inclusive capaci di contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, promuovere coesione, sostenibilità ambientale, rigenerazione umana.
Il gruppo del partenariato
Capofila è la cooperativa Il manto che sviluppa servizi socio-educativi per i minori e le loro famiglie e fa parte del network di Cometa. Fanno parte del partenariato la Fondazione Horcynus Orca, Fondazione in partecipazione che fa parte della Fondazione di Comunità Messina, il dipartimento educazione del museo Castello di Rivoli, la Fondazione Mario Moderni; lo Studio Mcg studiosssociato di pedagogia e psicologia clinica, l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, Assifero e Aragorn.
La bellezza come orientamento educativo
«La partecipazione a questo evento», sottolinea Giorgia Turchetto, responsabile del progetto Di bellezza si vive, «è un’opportunità importante per dare continuità al grande lavoro di disseminazione, comunicazione e condivisione dei risultati che in questi quattro anni abbiamo raggiunto nei territori». Il progetto, prosegue Turchetto, ha l’ambizione di essere riconosciuto come una nuova policy educativa che asseveri l’importanza della bellezza come orientamento educativo capace di rafforzare il passaggio da una scuola obsoleta e trasmissiva ad una laboratoriale ed esperienziale capace di indagare i modi e le forme dell’educare, ponendo al centro, la relazione tra chi educa e chi è educato».
La research based learning
Attraverso il racconto di alcune azioni esemplari si spiegherà nei tavoli l’importanza di aver adottato un approccio scientifico basato sulla metodologia Research based learning – Rbl che si fonda sull’assunzione dei più avanzati esiti di ricerca scientifica sull’apprendimento, educazione e animazione, ponendo al centro l’intersoggettività e la relazione estetica.
La relazione educativa e di animazione si basa, infatti, su pratiche di bellezza che mettono al centro i modi in cui i minori apprendono: movimento, giocosità, ricerca, curiosità, dialogo, cura e confronto, esperienze di gruppo e molteplicità condivisa. Il metodo Rbl pone al centro della didattica educative e orientativa la produzione di esperienze di bellezza che, la ricerca scientifica su cervello-mente-apprendimento, riconosce come le uniche capaci di generare una risonanza particolarmente riuscita nella relazione con gli altri, con l’ambiente, con gli artefatti, il paesaggio, tale da estendere capacità e potenzialità individuali in forme e modi che senza quell’esperienze non sarebbero possibili.
Le tre condizioni della bellezza
Per Ugo Morelli, psicologo e saggista, referente scientifico di Di bellezza si vive «la bellezza della quale parliamo è a portata di tutti, ma richiede almeno tre condizioni: che si cerchino le vie di accesso aprendo i veli della volgarità che la riducono alla cosmesi e ai canoni di volta in volta tanto dominanti quanto accecanti. Che la si ritenga irriducibile e indecidibile come tutte le manifestazioni che portano l’umano alla trascendenza immanente e alla possibilità di andare oltre quello che già ognuno è. Che si consideri la bellezza un’esperienza relazionale che nasce dal corpo-cervello-mente in relazione e può estendere l’idea e la considerazione che ognunao ha di sé stesso e del mondo».
Indicatore essenziale di crescita. La bellezza diventa, prosegue Morelli, «un indicatore essenziale di valutazione di crescita e via per sostenere il potenziale di bambini e ragazzi con azioni mirate di orientamento. Attraverso un uso educativo delle esperienze estetiche è possibile individuare i costi derivanti dall’assenza di bellezza, i quali si esprimono in termini di mortificazione delle potenzialità, di mancanza di accesso all’estetica delle relazioni, di impoverimento delle possibilità individuali e collettive, di disaffezione verso ogni prospettiva di apprendimento e quindi crescita dell’impoverimento educativo e dell’abbandono scolastico precoce».
Esperienze estetiche a impatto sociale
Carlo Garbagna, responsabile ufficio progetti di Cometa, aggiunge: «Il progetto è stata un’occasione di lavoro congiunto e innovativo per cambiare prospettiva e dimostrare da un punto di vista scientifico oltre che sociale come l’uso delle esperienze estetiche siano in grado di generare impatti straordinariamente positivi nel sostegno alla genitorialità, nel rafforzamento del ruolo della scuola, nel consolidamento delle competenze cognitive e non cognitive, nella ri-appropriazione e rigenerazione degli spazi da parte dei minori, nell’allargamento della comunità educante».
Coinvolti 5mila minori
Con il progetto la sperimentazione ha raggiunto 4 regioni (Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia orientale), coinvolgendo da protagonisti e da beneficiari indiretti quasi 5mila minori dai 3 ai 17 insieme ad una complessa ed estesa rete interdisciplinare di agenzie educative formali e non formali e di attori territoriali con lo scopo che attraverso la produzione di bellezza hanno aiutato ogni minore nella definizione della sua identità in relazione ai contesti di vita reali per far emergere le vocazioni in funzione delle scelte.
L’empatia degli spazi. Hanno inoltre valorizzato la cura, la bellezza e l’empatia degli spazi in cui i minori fanno esperienze educative quali elementi fondamentali da cui dipendono molti aspetti della creazione della personalità e dell’attivazione delle risorse psichiche.E hanno sviluppato numerosi laboratori di territorio sostenendo nuove alleanze strategiche frutto di una cooperazione assidua tra una “scuola vivaio” e una comunità educante eterogenea.
Alla conclusione delle due giornate spoletine, le prassi eleggibili saranno inserite in un Compendio curato e promosso da Ciape4 a livello nazionale ed europeo così da favorire networking e forme di disseminazione trasversali ai territori.
Foto in apertura di ufficio stampa Di bellezza si vive
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