Non profit
La bancarella solidale vende, scambia e dona
Aperto a Milano Hobbypark, un altro concetto di mercato
Fuggire la crisi riciclando e riciclandosi. L’appello a consumare meno e meglio, riutilizzando beni destinati al cassonetto che potrebbero invece essere venduti o barattati, fa il paio con l’invito a mettere in moto ingegno e creatività nel rilanciare circuiti di economia alternativa. Con questa intenzione nasce a Milano HobbyPark, il mercatino solidale di San Siro, che si tiene tutti i sabati, dalle 7 alle 14, nel parcheggio bus davanti allo stadio Meazza. A tre settimane dall’inaugurazione del 12 settembre, gli espositori che hanno fatto richiesta di uno spazio per vendere pezzi d’arte o d’antiquariato, oggetti usati o manufatti autoprodotti, sono già quasi 250: soprattutto collezionisti (60%), ma in numero crescente anche studenti, giovani coppie, enti non profit, disoccupati e pensionati, improvvisatisi rigattieri per integrare redditi scarni.
«HobbyPark è un canale per chi ha bisogno di rimpolpare le entrate o, semplicemente, di liberarsi dell’usato in buono stato», spiega l’organizzatore Filippo Colonna, già promotore del mercato Festivalpark (ogni domenica in piazzale Cuoco), e amministratore del Cipes, società che gestisce autoparcheggi. «Nell’attuale congiuntura, questa diventa per molti un’opportunità, per qualcuno un lavoro». Ma HobbyPark è soprattutto un luogo di cittadinanza attiva e partecipazione, dove riprodurre reti di scambio e di valore solidale. Non a caso, fra i partner dell’iniziativa figurano Auser Milano, presente con un proprio spazio, e il coordinamento delle Banche del tempo che, attraverso un Banco di mutuo scambio, mette in contatto i visitatori interessati con le sedi di quartiere. In prima linea anche gli organizzatori, con uno stand a sostegno della Lapsus, onlus creata dal Cipes. Attraverso la vendita di merce ricevuta in dono, l’associazione ha già devoluto 25mila euro.
Quest’anno i proventi potrebbero andare a finanziare una delle idee sottoposte al Banco dei talenti, l’incubatore creativo promosso da HobbyPark: chiunque abbia progetti concreti per la città, a sfondo sociale o ecologico, può farsi avanti. Se il business plan regge alla valutazione tecnica, gli stessi promotori o qualunque visitatore potranno decidere di sostenerlo. «Secondo il modello delle public company», dice Filippo Colonna, «ovvero sostenere in forma diretta, con piccole quote, quel che viene messo a disposizione della collettività». Banco del mutuo scambio, Banco dei talenti ma anche Mercato contadino. Perché, a breve un’area di HobbyPark sarà dedicata alla filiera corta: piccoli coltivatori, allevatori e produttori locali, potranno vendere senza intermediazioni latte, frutta e verdura.
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