Economia
La banca di comunità, il non profit e l’educazione finanziaria
Con l’appuntamento toscano, #OttobreEdufin2019, il Mese dell’educazione finanziaria, amplia i propri orizzonti e si rivolge ad un nuovo bacino di utenza: il Terzo settore
di Redazione
Sono stati tre gli ingredienti principali che hanno portato alla riuscita dell’evento: la BCC, il non profit e #OttobreEdufin2019.
Il primo (la BCC) è la banca di comunità ossia la banca che, nello svolgere la propria operatività, favorisce le relazioni multipolari, crea connessioni e le intreccia a loro volta per far crescere il territorio tessendo assieme agli altri soggetti la tela del cambiamento.
Il secondo il Terzo settore, un comparto in crescita da anni e del quale la nostra società non può fare a meno.
Il terzo l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale che anche quest’anno ci regalato ad ottobre il mese ad essa dedicato.
Ma andiamo per ordine, l’iniziativa in questione è “Non profit e Finanza”, svoltasi nei giorni scorsi a Cascia di Reggello, organizzata dal Credito Cooperativo Valdarno Fiorentino Banca di Cascia in collaborazione con il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che ha coinvolto una quarantina di organizzazioni del non profit, praticamente la quasi totalità di quelle presenti sul territorio.
Con l’appuntamento toscano, #OttobreEdufin2019, il Mese dell’educazione finanziaria, amplia i propri orizzonti e si rivolge ad un nuovo bacino di utenza: il Terzo settore.
L’iniziativa è rientrata tra quelle presenti nel calendario di #OttobreEdufin2019, che complessivamente annovera oltre cinquecento appuntamenti su tutto il territorio italiano, e presenta una propria peculiarità in quanto si rivolge al mondo del non profit.
Un segmento che, a giudicare dai numeri che esprime (3,7% del Pil nazionale, oltre 350 mila istituzioni operanti, circa 850 mila addetti, 5,5 milioni di volontari), ricopre un ruolo importante nello scenario economico e finanziario nazionale oltre che, naturalmente, nella società.
In apertura dei lavori, Paolo Bracaglia, Direttore Generale della BCC organizzatrice del seminario, ha ricordato, tra l’altro, come il non profit ed il Credito Cooperativo siano vicini. Il Direttore ha proseguito sottolineando che “è proprio l’articolo 2 dello statuto tipo delle BCC che ci dice di fare cose buone legate ai principi cooperativi della mutualità, alla crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale la BCC opera, all’educazione al risparmio e alla previdenza e tanto altro ancora”.
A parlare della finanza sociale, contemplata dal Titolo IX del Codice del Terzo settore, è stato Marco Marcocci del Gruppo Iccrea che si è soffermato in particolare sui titoli di solidarietà. Questo strumento, una volta che sarà operativo, da un lato faciliterà l’accesso al credito degli Enti del terzo settore, dall’altro incentiverà le banche verso la filantropia. Il rappresentando del Gruppo Iccrea ha poi fatto una panoramica su vari aspetti della riforma del Terzo settore che hanno impatto sulla finanza, analizzando il social lending (art. 78 del Codice), la raccolta fondi (art. 7), le assicurazioni (art.18). In conclusione del suo intervento ha presentato “Coopera. Diamo credito ai buoni valori”, il brand che racchiude le iniziative che il Gruppo Iccrea sta rivolgendo al Terzo settore.
Leonardo Vannucci, responsabile marketing e soci della locale BCC, ha presentato il progetto “ECCOLO”, acronimo di Economia Collaborativa Locale, mediante il quale l’istituto di credito, nello svolgere le azioni proprie della banca di comunità, accompagna formandole e seguenti le istituzioni del non profit del territorio nell’omonima piattaforma di crowdfunding.
Particolarmente ricco ed intenso è stato il dibattito finale e molte sono state le domande rivolte dal numeroso pubblico ai relatori.
Inutile nasconderlo: quello che riescono a fare le BCC sul proprio territorio è qualcosa di unico.
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