Giornata diritti persone con disabilità

La ballerina sorda Argentina Cirillo, a passo di danza verso l’inclusione

Sul palco del Monk di Roma il 3 dicembre il primo concerto per le persone sorde. L’iniziativa è parte del progetto internazionale in corso in Italia, Belgio e Portogallo che ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità sorda agli eventi musicali con il titolo All Areas Access. Tra i protagonisti la giovane International Sign performer e ballerina si racconta a VITA

di Antonietta Nembri

Al contrario di quanto si possa immaginare, la musica ha un ruolo fondamentale nella vita delle persone sorde ed è un’occasione importante di socialità e condivisione. Punta su questo il primo concerto per persone sorde in programma al Monk di Roma, domenica 3 dicembre. Una data scelta non casuale, in quanto proprio il 3 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. 

L’evento musicale è una prima europea che rende una live il progetto internazionale All Areas Access – AAA che vuole avvicinare e coinvolgere sempre più la comunità sorda agli eventi musicali. Tra gli obiettivi vi è quello di creare uno spettacolo performativo in grado di coinvolgere sia il pubblico udente che quello delle persone sorde.

Il progetto e il percorso realizzato in Italia, Belgio e Portogallo si chiude al VK Vaartkapoen di Bruxelles sabato 2 e al Monk di Roma domenica 3 dicembre. La serata nella Capitale è gratuita (basta la prenotazione online) e inizia alle ore 20,30 con la proiezione del documentario “Vibrations” a cura dell’associazione Coda (riferimento alla definizione Children of deaf adult – ndr).

Dalle 21,30 il concerto: i KRANKk e gala dragot condividono il palco con la ballerina sorda e Is Performer italiana Argentina Cirillo: per la prima volta l’International Sign non è “accanto” al live ma parte integrante dello spettacolo.

Argentina Cirillo, performer e ballerina sorda

La giovane Argentina Cirillo, 24 anni, è nata e cresciuta a Roma. La performer e ballerina sorda è attiva nel Comitato Giovani Sordi Italiani e organizza diversi eventi, seminari culturali/workshop per favorire l’integrazione della comunità sorda. Ha inoltre collaborato come attrice Lis nella serie Lampadino e Caramella, come performer e traduttrice della Lingua italiana dei segni e International Sign – Lis/Is in ambito musicale e di eventi. Fa parte del gruppo di ballo “The Silent Beat”, composto esclusivamente da ballerini sordi, con il quale è stata chiamata a partecipare in diversi spettacoli e programmi televisivi.
L’abbiamo incontrata.

La musica mi fa compagnia e mi accompagna in diversi momenti della mia vita, facendomi rivivere i ricordi emotivi.

Argentina Cirillo

Qual è la sua esperienza con la musica?

Questa storia inizia sin da quando ero bambina. Ho avuto la fortuna di avere un professore di musica alle scuole medie davvero eccezionale, che mi ha insegnato ad annotare il ritmo della musica grazie a un dispositivo in cui le luci si illuminavano a ritmo di musica, così riuscivo ad annotare il ritmo e le note sul pentagramma. E non solo, insieme ad altri studenti sordi abbiamo anche imparato a suonare le percussioni, un metodo che mi ha fatto capire che potevo fare e interpretare la musica al pari degli udenti.


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Poi successivamente alle canzoni mi sono appassionata grazie a mia sorella Martina, che è l’unica udente nella mia famiglia – Coda e Soda (le due sigle per indicare i figli e il fratello/sorella di adulti sordi – ndr): lei mi traduceva le canzoni che ascoltava in radio, in macchina o a casa e le cantavamo con i cd. Riuscivo a capire le canzoni seguendo il suo labiale e i segni che lei utilizzava per tradurre la canzone. La musica mi fa compagnia e mi accompagna in diversi momenti della mia vita, facendomi rivivere i ricordi emotivi.

Quando ha scoperto la sua vocazione artistica? E perché il ballo?

Mi è sempre piaciuto ballare, ero affascinata dai The Silent Beat (gruppo di ballerini sordi) ed esserne parte è stata la mia più grande fortuna perché mi ha permesso di esprimere diverse emozioni a seconda delle canzoni e di dimostrare tutte le mie capacità e la mia autonomia. Ballare mi permette di poter mostrare una parte di me che non sempre si vede nella vita quotidiana.

In questa occasione lei farà parte dello spettacolo, come interprete Is e performer sul palco, che valore ha per lei il centro del palcoscenico?

Credo che quest’esperienza sia davvero nuova e rivoluzionaria allo stesso tempo; il fatto di unire la danza e la traduzione delle canzoni dove è il mio corpo ad essere il pentagramma delle canzoni in una vera e propria “lettura musicale”.

Una traduzione della musica visiva che ritengo sia fondamentale per le persone sorde, solo in questo modo la musica si rende visibile!
È un progetto importante perché l’inclusività è al centro, mi sento accolta perché faccio parte integrante della squadra, l’atmosfera è incredibile e i feedback sono sempre positivi.
Dal punto di vista del pubblico, sia udente sia sordo, credo sia bellissimo godere di questo concerto, è un tutt’uno e non due performances distinte.

Ballare mi permette di poter mostrare una parte di me che non sempre si vede nella vita quotidiana.

Argentina Cirillo

Secondo lei avere una persona che traduce in Lis a fianco dello spettacolo, dell’oratore ecc… aiuta la consapevolezza anche delle persone udenti sulle problematiche della comunità sorda?

Non la vedo come una cosa che fa pensare a cose negative ma ritengo che attraverso l’interpretariato e/o performance, le persone udenti possono finalmente comprendere quanto può essere bella la lingua dei segni.

So che tra le sue esperienze di interprete Lis/Is c’è anche una collaborazione con la Roma… come si fa una cronaca in Lis? È tifosa della Roma?

La mia performance non era sulla cronaca della partita ma ho tradotto l’Inno della Roma, la canzone del cuore. In famiglia si tifa la Roma! Ho fatto una sorpresa a mio padre che era allo stadio e non ne sapeva nulla. Ci siamo tutti emozionati! Era un sogno! Vedere 70mila giallorossi davanti a me ed esibirmi è stato straordinario come il 7-0 

Quale è il suo sogno per il futuro?

Sono felice di quello che la vita mi sta riservando, credo che lo stia realizzando. 

Tutte le foto da ufficio stampa

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