Mondo

La Bagdad di un decennio fa

Intervista a Valerio Corzani, direttore di Frequency.

di Emanuela Citterio

Si può viaggiare seguendo il filo della musica e delle emozioni che suscita. A sostenerlo è Valerio Corzani, musicista e voce di Radio Rai, che ha girato il mondo insieme al suo basso e al complesso dei Mau Mau. Ha suonato a Bagdad quando c?era ancora Saddam. Che effetto le fa l?Iraq oggi? Tutto è cambiato. Dieci anni fa la gente soffriva per l?embargo e per il regime, un Paese bloccato prima dell?esplosione. Noi ci andammo per suonare, fu uno dei primi concerti dopo la prima guerra del golfo. Le persone avevano voglia di divertirsi, di tornare a vivere. La musica. In che modo può accompagnare un viaggio? Può cambiare le coordinate, il modo con cui vedi le cose. A Bagdad, a seconda che sentivi la radio o la musica tradizionale irachena vivevi due città diverse. Poi c?erano i rumori del mercato, il ritmo degli artigiani che battevano il rame, gli antichi strumenti arabi. Tutta musica che ti resta addosso e ti fa sentire l?anima di un Paese. Ha girato molti Paesi, dove le sarebbe piaciuto restare? A Capo Verde. C?è un mood che rimbalza per strada. E la musica di Cesaria Evora.


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