Welfare

La “Volante” salva bimbi

La squadra di emergenza, formata da uno psicologo, un pedagogista e un volontario, sarà a disposizione 24 ore su 24. Per aiutare chi ha subito violenza e prevenire le situazioni di rischio.

di Giampaolo Cerri

Una squadra, un team di esperti che si prenda cura dei bambini vittime di abuso sessuale. È quanto realizzerà, nel prossimo autunno, il Telefono Azzurro che attiverà a Treviso il primo ?Team d?emergenza?, gruppo di pronto intervento composto da uno psicologo, un pedagogista e un volontario esperto.
Per le piccole vittime, infatti, il momento successivo alla scoperta e alla denuncia di una violenza sessuale è una fase delicatissima, di fortissimo impatto psicologico. Una situazione in cui intervengono figure adulte che, pur con tutta l?attenzione e la sensibilità che possono mettere nel loro operato, non hanno le competenze necessarie a decifrare e a trattare il disagio vissuto dal bambino.
Telefono Azzurro ha pensato una struttura in cui operi un nucleo di professionisti pronti a intervenire 24 ore su 24 e per 365 giorni all?anno, suddivisi in gruppi di quattro squadre, i ?team? appunto, in grado di raggiungere rapidamente il bambino che si trova in difficoltà.
Il ?Team?, il cui intervento potrà essere richiesto solo dai servizi di emergenza (112, 113, 116 e 118) oltre che dai responsabili della linea di aiuto di Telefono Azzurro, sarà particolarmente preparato per operare in specifiche aree di disagio quali le violenze interne alla famiglia, la prostituzione minorile, le devianze minorili, le fughe da casa, i disturbi mentali in età evolutiva e i comportamenti autodistruttivi.
«Uno dei primi compiti del Team», spiega il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, «sarà quello di contenere gli effetti del trauma, permettendo al bambino di verbalizzare e di esprimere le proprie emozioni e di essere protetto dalla loro dirompente violenza».
Fondamentale poi il ruolo degli operatori di emergenza, quando la situazione di abuso determina la necessità di allontanamento del bambino dal nucleo familiare. «Si tratta evidentemente di una fase che comporta, da una parte, un forte disorientamento del bambino », spiega Caffo, «e dall?altra la difficoltà degli operatori che devono provvedere a situazioni residenziali alternative che siano adeguate alle sue esigenze». E spesso queste soluzioni sono difficili da trovare nell?immediato, a causa delle difficoltà organizzative che le forze dell?ordine devono affrontare, operando in orari e in situazioni di drammatica emergenza. «Vogliamo collaborare con tutte le risorse di aiuto presenti sul territorio», assicura Caffo, «per diminuire al massimo i rischi psicologici connessi a questi interventi».
La sede del ?Team? sarà comunque attrezzata con una struttura di accoglienza in grado di ospitare il minore fino a quando non saranno trovate soluzioni idonee.
Nel quadro della collaborazione con Polizia e Carabinieri inoltre, il ?Team? di emergenza potrà essere un punto di riferimento strategico, di consulenza e operativo 24 ore al giorno e tutti i giorni dell?anno.
Le competenze specialistiche delle squadre potranno però essere utilizzate anche in fase preventiva: «Il Team di emergenza», conclude il presidente di Telefono Azzurro, «si propone come possibile risorsa locale per enti, associazioni, scuole, Comuni e Aziende sanitarie interessati a sviluppare programmi di prevenzione primaria e secondaria».
Il progetto pilota di Treviso comincerà in autunno, grazie alla collaborazione di Comune, Regione e ministero degli Interni.
A ispirarlo è stata un?analoga esperienza statunitense, sviluppata a New Haven dal Child development community policing program dell?Università di Yale, che Caffo e i suoi collaboratori hanno studiato a lungo. Alla fine del ?97, infatti, gli esperti dell?associazione, assieme a un gruppo di interlocutori individuati nel Comune, nei servizi sociali e nelle strutture giudiziarie, sono volati negli Usa per osservare da vicino l?esperimento dell?ateneo americano.
Per informazioni: Telefono Azzurro, via Massena 8, 20145 Milano, tel. 02/345521; viale Trastevere 209, 00153 Roma, tel. 06/5817779.

Abusi e violenze, il record è in casa

Terrore fra le mura domestiche. Il Censis rivela infatti che il 90% degli abusi sessuali sui minori si consuma in casa. In testa alla casistica di abuso ci sono i padri o i patrigni, mentre l?aguzzino di turno è la madre-matrigna. Solo l? 8% viene consumato in ambiti extra familiari (scuola o palestra) e da persone conosciute (insegnante, personale scolastico o altre figure professionali vicine al minore) e in appena il 2% dei casi entra in gioco il temuto ??sconosciuto??.
Un universo, quello delle violenze sui minori, caratterizzato da cifre d?emergenza: due bambini su mille subirebbero ogni anno violenza sessuale (violenza carnale e molestie sessuali); tra 10.500 e 21.000 le vittime all?anno (un divario dovuto alla diversa concezione del reato di violenza sessuale dopo la legge del ?96 che ha allargato la sfera di riferimento). La ricerca ?Sfruttamento sessuale e minori?? dice anche che sono ancora poche le denunce contro ignoti (64 nel ?97) anche se più del doppio rispetto alle 30 del ?96. In crescita netta le denunce per violenza carnale contro autori noti, 406 nel ?97 contro le 275 del ?96, le 172 del ?95, le 135 del ?94 e le 167 del ?93.

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